Riqualificazione del Torrente Seveso: le nostre proposte
1. Premessa e Analisi Conoscitiva
Il Torrente Seveso nasce in Provincia di Como a circa 490 m s.l.m, tocca numerosi Comuni della Brianza ed entra a Milano (tombinatura Niguarda) fino ad immettersi nel Naviglio della Martesana, nel centro di Milano. La superficie complessiva del Bacino del Torrente Seveso è di circa 227 Km² (100 Km² in aree urbanizzate che equivale a circa il 45% dell’intera superficie del bacino).
Il Torrente Seveso ha una lunghezza di circa 56 Km ed appartiene all’ambito idrografico Lambro-Olona. Tutti questi corsi d’acqua convergono a sud nella zona urbana di Milano trovando alvei che hanno capacità di smaltimento e tempi di ritorno inadeguati.
Tali limitazioni nel deflusso derivano da una ridotta dimensione dell’alveo, da una diffusa presenza di ponti, dall’attraversamento delle aree urbanizzate con restringimenti della sezione che contribuiscono alla formazione di rigurgiti ed esondazioni durante precipitazioni intense e quindi con piene di rilevante entità. Le maggiori cause di esondazione sono:
Intensiva urbanizzazione del territorio
Tombinatura del Torrente nel tratto finale nei pressi di Niguarda con impossibilità di adeguare l’alveo a portate maggiori
Sezioni di deflusso caratterizzate da numerosi manufatti di attraversamento e un sistema difensivo di sponda discontinuo e senza omogeneità
Il Torrente è punto di ricezione delle reti di deflusso urbano. Le acque meteoriche cioè le “acque bianche” raccolte dai sistemi fognari aumentano enormemente la portata normale di flusso delle “acque sporche”.
In situazione di piena, il Torrente Seveso viene alleggerito di portata attraverso il CSNO (Canale Scolmatore di Nord-Ovest), della lunghezza di 36,5 Km, che deriva le acque di piena del Seveso nel Comune di Paderno Dugnano per conferirle all’Olona ed, in casi eccezionali, al Fiume Ticino. Le acque del Torrente, non scolmate dal CSNO, entrano a Niguarda nel tratto tombinato generando esondazioni nell’area di Milano nord.
Per migliorare il deflusso delle acque, in parallelo ai lavori di adeguamento del CSNO, Regione Lombardia e Comune di Milano hanno realizzato la rimozione di parte dei sedimenti, di tronchi d’albero e di oggetti di varia natura presenti nel tratto sotterraneo del Seveso.
L’analisi delle esondazioni storiche, riportato nello Studio Idraulico del Torrente Seveso (AIPO Giugno 2011) avvenute dal 2010 al Giugno 2011, dimostra che:
“su 17 esondazioni (di cui 2 avrebbero “portato al limite” il sistema) la realizzazione della sola Vasca di Laminazione di Senago avrebbe evitato 11 esondazioni e limitato i volumi esondati negli altri 6 eventi”.
“Con le Vasche di Laminazione di Senago e Paderno Dugnano si sarebbero evitate 15 esondazioni su 17, limitando i volumi esondati degli altri 2 eventi.
2. Studi idraulici del Torrente Seveso
Studi di fattibilità della sistemazione idraulica dei Corsi d’acqua Nord Milano sono stati sviluppati da AdbPo (Autorità del Bacino del Po') nel 2004 per individuare adeguate soluzioni al problema delle esondazioni.
A seguito delle numerose esondazioni del Seveso, avvenute nel 2010, AIPO (Agenzia Interregionale per il Po) ha affidato, nel Giugno 2011, alla Società ETATEC lo Studio Idraulico del Torrente Seveso. Da questo Studio si sono aggiornati i volumi d’acqua che è necessario trattenere al fine di evitare esondazioni ed individuati alcuni interventi necessari per il controllo delle esondazioni quali:
Adeguamento della portata del Canale Scolmatore Nord Ovest (CSNO) attraverso il suo raddoppio nel territorio di Senago
Creazione di Aree Golenali nel tratto Comasco e localizzate nei Comuni di Vertemate con Minoprio, Cantù e Carimate per una capacità totale di 220 KMc
Realizzazione di Vasche di Laminazione (VdL) ove trattenere le acque del Seveso durante l’evento meteorico per poi restituirle al Torrente stesso una volta esaurito l’evento. Il progetto prevede quindi che la capacità totale delle Vasche di Laminazione sia pari a circa 4,500 KMc.
Vasca di Laminazione Lentate 850 KMc
Vasca di Laminazione Varedo 1,500 KMc
Vasca di Laminazione Senago suddivisa
in 3 bacini diversi allo scopo di migliorarne 970 KMc
l’efficienza
Vasca di Laminazione Paderno Dugnano 950 KMc
Vasca di Laminazione Milano Parco Nord 270 KMc
Tra tutti gli interventi prioritari in termini di efficacia, lo Studio del 2011 indica:
L’adeguamento e raddoppio del CSNO
La realizzazione della Vasca di Laminazione di Senago
L’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) ha consegnato a Regione Lombardia il Progetto definitivo della Vasca di Laminazione del Seveso prevista nel Comune di Senago, i cui lavori sono stati iniziati e poi sospesi nel Luglio 2018.
3. Il Progetto Seveso – Fase Esecutiva
Il Progetto Seveso, che interessa 3 Province e 54 Comuni del suo Bacino Idrografico, è passato negli anni attraverso diverse vicissitudini e contrasti soprattutto da parte dei Comuni a monte del Comune di Milano.
Ad oggi il Progetto, indirizzato alla fase Esecutiva, prevede la realizzazione della sola Vasca di Milano Parco Nord (volumetria di soli 270 KMc) ubicata nelle immediate vicinanze del Cimitero di Bruzzano, confinante con il Comune di Bresso.
A nostro parere, il Comune di Milano non può realizzare questa Vasca senza che vengano prima realizzate le altre a monte e che sono destinate a raccogliere circa il 95% del volume totale delle acque da deviare dal Torrente Seveso in caso di piena.
Questa Vasca, oltre a fornire un contributo volumetrico assolutamente marginale (circa il 5% sottratto all’ondata di piena), da sola verrebbe sempre riempita di acqua “carica di “sedimenti sporchi”, che sono il prodotto del dilavamento dell’intero bacino idrologico del Torrente in piena.
Inoltre, in caso di piena, anche l’azione del depuratore non contribuirebbe alla “pulizia” dell’acqua in quanto esso deve essere escluso e by-passato non avendo la funzionalità per trattare volumi eccezionali di acqua.
In ogni caso, sottraendo alla piena il solo volume della Vasca Milano Parco Nord, non si risolverebbe il problema dell’esondazione e Niguarda risulterebbe ugualmente allagata dalle acque del Torrente.
Come raccomandato da AIPO, il Progetto Seveso dovrebbe essere realizzato iniziando da:
La Vasca di Laminazione di Varedo.che da sola rappresenta quasi la metà del volume totale,
Contemporaneamente dovrebbe essere completato il raddoppio del CSNO (Canale Scolmatore Nord Ovest) verso il Ticino.
In seguito, nel caso tutto questo si dimostrasse non sufficiente, si potrebbero realizzare le altre vasche di Lentate e di Paderno (entrambe di 950 KMc) ed infine quella di Milano Parco Nord (270 KMc).
4. Investimenti di Progetto
Gli Investimenti totali del Progetto ammontano a circa 152 M€ (fonte Comune di Milano 23 Gennaio 2016). Di questi circa € 26che sono stati stanziati dal GovTra tutti gli interventi prioritari in termini di efficacia, lo Studio del 2011 indica:ll a valle del tratto tombinato di Niguarda. Il dettaglio degli investimenti per singolo intervento è il seguente:
Intervento Mill € Intervento - Finanziamento
CSNO 23 Allargamento Scolmatore in corso di
realizzazione – Regione Lombardia
VdL Senago 20 + 10 Comune di Milano – Regione Lombardia
VdL Lentate 12,8 Governo
VdL Paderno – Varedo (Ex SNIA) 52,7 Governo
Aree Golenali (Carimate/
Vertemate - Cantù) 7,2 Governo
Cavo Redefossi 7,65 1° Lotto Lavori – Comune di Milano
Cavo Redefossi 7,2 2° Lotto Lavori – Governo
Canali Sotterranei 5,0 Recupero funzionalità statica
e dinamica – Comune di Milano
Manutenzione Straordinaria
Canali sotterranei e Corsi d’acqua 3,0 Comune di Milano
Tombinatura Naviglio Martesana
in Melchiorre Gioia 1,5 Risanamento statico – Comune di Milano
Tratto Tombinato Seveso 1,0 Interventi rimozione sedimenti (2015) –
Rimborsati da Regione Lombardia
Tratto Tombinato Seveso 0,9 Risanamento Statico - Rimborsati da Regione Lombardia
5. Invarianza Idraulica
L’applicazione della Invarianza Idraulica, cioè tutte quelle misure che si possono mettere in atto per diminuire l’afflusso di acque meteoriche nelle fognature prima e nel Torrente Seveso poi, come:
Aumento delle superfici drenanti, raccolta di “acque bianche” dalle superfici di copertura e convogliate in vasche volano superficiali o sotterranee per il loro riutilizzo sostenibile,
Applicazione del concetto della “Città spugna” che trattiene l’acqua in caso di precipitazioni eccezionali e che ne restituisce l’eccesso quando l’ondata di piena è terminata, iniezione in falda, etc
L’applicazione dell’Invarianza Idraulica non è realizzabile in tempi brevi considerando che il territorio Nord Milano è largamente urbanizzato e cementificato (case, fabbriche, Centri commerciali, strade, parcheggi) e richiede comunque molti anni e costi elevati per divenire utilizzata efficacemente.
Questo non deve però costituire una pregiudiziale ad incominciare ad applicare questa misura al più presto nei PGT dei Comuni. L’Invarianza Idraulica, che è prevista dalla Legge n. 7 del Regolamento Regionale (23 novembre 2017), deve essere applicata nei PGT dei Comuni ed in particolare per:
gli edifici di nuova edificazione e
laddove si presenti la possibilità di intervenire sulla permeabilità delle aree riducendo o previlegiando superfici permeabili a quelle impermeabili.
Durante il Convegno “Patto di Salvaguardia del Seveso”, tenuto a Bresso il 17 febbraio 2017, il Responsabile della Difesa del Suolo della Regione Lombardia ha evidenziato che, secondo stime del Politecnico:
“il drenaggio del 10% della superficie impermeabilizzata potrebbe ridurre l’effetto del volume di piena del Seveso del 14% con un volume di circa 1,800 KMc di acqua sottratta all’ondata di piena, cioè un volume superiore a quello della Vasca di Laminazione di Varedo”.
6. Conclusioni e raccomandazioni
Secondo il nostro parere, per risolvere definitivamente il problema delle esondazioni del Torrente Seveso, bisognerebbe affrontarlo nella sua globalità di Bacino ed attraverso la collaborazione stretta di Regione Lombardia, Provincie, Città Metropolitana, Parchi, Comuni interessati dal bacino ed Associazioni operanti sul territorio.
Si dovrebbe costituire una “Cabina di Regia” che si facesse carico di coordinare la realizzazione iniziale di un dB (Data Base) nel formato di un Archivio dinamico dove fare confluire e potere incrociare tutti i dati tecnici storici ed attuali (cartografici, metereologici, idrografici ed idrogeologici, parametri di inquinamento, etc), oggi probabilmente separati e non condivisi in differenti Enti che hanno diverse competenze.
Con la coordinazione di AIPO e partendo da questa base di lavoro integrata si potrebbe procedere all’aggiornamento dei numerosi studi ed Analisi, già realizzati nel passato.
Si dovrebbe stabilire un Programma di Azioni ed Interventi corredati da una Crono-sequenza o “Road Map” di azioni concordate che coinvolgano gli Uffici Tecnici dei Comuni, la Protezione Civile e le varie Associazioni di volontariato operanti sul territorio per procedere in tempi brevi alla:
Pulizia dell’alveo con la rimozione di piante ed oggetti che ostacolano il regolare deflusso delle acque e riducono la capacità di invaso del Torrente stesso
Interventi di protezione dell’erosione di sponda attraverso la mappatura e la stabilizzazione delle sponde del Torrente Seveso,
Per la risoluzione definitiva del problema delle Esondazioni del Torrente Seveso si deve programmare un Piano di una serie di Interventi coordinati e graduali che, nel loro insieme, possano affrontare la sfida delle Esondazioni:
Adeguamento delle portate del CSNO attraverso il suo raddoppio
Realizzazione iniziale della Vasca di Laminazione di Varedo utilizzando l’area ex Snia che, presenta un volume adeguato e che necessita in ogni caso della bonifica del terreno inquinato.
Messa in atto dei principi della legge sull’Invarianza Idraulica sugli Edifici di nuova realizzazione e sulle grandi superfici impermeabili quali i parcheggi, le grandi coperture di edifici Industriali e Capannoni Centri Commerciali.
In particolare, la “collettazione” dell’acqua meteorica drenata dalle grandi coperture delle Aree Industriali potrebbe sottrarre grandi volumetrie di acqua meteorica che potrebbero essere facilmente raccolte in vasche volano, superficiali o sotterranee. Questi volumi di “acque bianche” potrebbero essere riutilizzati per irrigazione, per i servizi ed essere poi rilasciati in seguito al periodo di piena
Ampliamento delle Aree Golenali ovunque possibile lungo tutto il corso del Torrente. In particolare, come già suggerito dall’Associazione Amici del Milanino, nel nostro documento del Marzo 2016, in alternativa alla realizzazione della Vasca di Laminazione di Milano Parco Nord, pensiamo che essa possa essere sostituita “rimodellando” e “trasformando” una superficie di circa 70,000 m² in un’Area Golenale profonda circa 4 metri, compresa tra Via Aldo Moro a Sud, il Cimitero di Bruzzano ad Ovest (fino all’altezza dello Scolmatore di Bresso), e l’alveo del Torrente stesso a Nord Est .
Relativamente all’Inquinamento del Torrente Seveso, il degrado qualitativo delle sue acque ha raggiunto livelli considerevoli e tali da caratterizzarlo come uno dei più inquinati corsi d’acqua della Provincia di Milano (Indagine sulla qualità delle acque nella Provincia di Milano – 1993).
Da questa indagine risulta che alcuni inquinanti sono stati ritrovati con una frequenza molto elevata. Si tratta di nitriti, COD, ammoniaca, tensioattivi, coliformi totali e fecali.
Un aspetto importante della contaminazione delle acque del Seveso è rappresentato dalle elevate concentrazioni di metalli pesanti disciolti come: zinco, cromo, rame, mercurio e cadmio.(ARPA 2012-2013 Situazione inquinamento allarmante)
Per quanto riguarda l’inquinamento attuale delle acque del Seveso si è constatato che in condizioni normali (cioè non di piena) l’acqua del Torrente risulta “qualitativamente piuttosto pulita” rispetto al passato e non si riscontrano più le esalazioni fastidiose che erano ben note alcuni anni fa.
Il problema dei 1420 scarichi abusivi censiti deve essere comunque risolto in modo che finalmente il Torrente trasporti “acqua pulita” ripristinandolo alle sue condizioni ambientali e di ecosistema originali.
Il problema dell’inquinamento del Torrente Seveso va separato da quello delle Vasche di laminazione ma, in ogni caso, va affrontato e risolto al più presto. Per la sua risoluzione si dovrebbe procedere alla:
Individuazione e mappatura degli scarichi inquinanti “attivi” per procedere ad un controllo puntuale dei possibili sversamenti, diurni e/o notturni, di sostanze potenzialmente pericolose ed inquinanti.
Tale controllo potrebbe essere operato da apparecchiature di pattugliamento quali droni dotati di sistemi di rilevamento e di fotografia anche in condizioni notturne.
Accesso e comparazione dell’andamento quantitativo degli elementi inquinanti identificati tra valori storici ed attuali nelle due stazioni di campionatura del Torrente Seveso ed, in particolare, quella di Bresso.
Analisi dei sedimenti trasportati dal Torrente e di quelli del suolo nell’alveo e nelle sue immediate vicinanze in modo da constatare, attraverso carotaggi in profondità, l’entità dell’inquinamento attualmente presente. Qualora esistessero valori di campionature pregresse degli stessi terreni, comparare l’andamento per capire se il fenomeno del dilavamento ha operato efficacemente riducendo l’inquinamento del suolo in profondità.