I primi abitanti (1911)
Gen 1911
Georges Benôit-Lévy
Art & Cooperation dans les Cités-Jardins
Georges Benôit-Lévy, sostenitore e propagandista delle città giardino in Francia e in Europa, pubblica una nuova edizione del suo libro Les Cités-Jardins. Nel terzo volume, dove l’autore propone una panoramica delle realizzazioni in Europa, Milanino occupa una posizione di tutto rispetto. Ben 4 pagine sono dedicate alla descrizione del progetto; preziosa la descrizione del suo incontro con Buffoli: “Quale opera più bella ci può essere per un uomo dell’impiegare il suo cuore, la sua intelligenza, tutte le sue forze a far nascere dalla nuda terra una città di pace e di amore, di bellezza e di armonia, dove vivranno famiglie felici, dove cresceranno bambini dal corpo sano e dall’animo forte, che saranno a loro volta creatori di vita! In verità davanti a me c’era un uomo felice! E molto felici potevano essere tutti i collaboratori del Presidente Buffoli, che, come il consigliere Cattaneo, l’avvocato Mellini, il nostro amico Giovanni Pacini, hanno servito con modestia e devozione la causa delle Città-Giardino e della Cooperazione”.
L'Idea Cooperativa
203
1 Gen 1911
Muri divisori interni
Una lettera di Eugenio Tagliabue, acquirente di un lotto a Milanino, contesta la norma che consente, tra le proprietà, muri divisori chiusi fino all’altezza di m. 1,80. Non sono sufficienti a difendere dai malintenzionati (sono facilmente superabili) né riparano dall’indiscrezione (basta alzarsi in punta di piedi per guardare oltre); sono quindi solo un segno di sfiducia nei confronti del vicino: “questo muro chiuso tutto all’ingiro del giardino toglierà una parte di sole e di luce e renderà alquanto cupo l’ambiente scemandone in parte la vaghezza e quella leggiadria campagnola e fidente che deve rappresentar il miglior coefficiente di allettamento all’invito di nuovi accorrenti”.
Lui erigerà uno muro di soli 80 cm sormontato da una rete sulla quale farà arrampicare le rose, le campanule, o magari fagioli, piselli, zucche, … formando così “una muraglia splendida e meno costosa di quella in muro, egualmente inaccessibile ad ogni sguardo, raggiungendo l’ideale di quella splendida poesia che animava il meraviglioso sogno di Faust morente e che oggi anima la nostra Unione Cooperativa, che segna nel nostro Milanino il trionfo dell’aria, del sole, della concordia e della civiltà”.
Nella risposta, la redazione ricorda le “semplici siepi verdeggianti” dei villaggi inglesi, che “assai conferiscono all’amenità ed alla salubrità dei quartieri”, lamenta il fatto che da noi prevalgono ancora i pregiudizi e le timidezze che hanno obbligato a prevedere, nelle norme per il Milanino, quella facoltà di cui si augura pochi vorranno fare uso.
L'Idea Cooperativa
203
1 Gen 1911
Il casellario sanitario delle case:
Commento ad una relazione del dott. Pietro Ferrari sulla istituzione in Milano del Casellario Sanitario delle Case, voluto dalla amministrazione Municipale come uno strumento per la lotta alla tubercolosi e alle altre malattie infettive, favorite dalle pessime condizioni igieniche di molte abitazioni. “L’agglomerarsi di parecchie persone in uno stesso ambiente, specie nelle grandi città, la convivenza dei tubercolosi coi sani, la deficiente educazione igienica popolare, la mancanza di luce, di sole, di aria sana, le abitazioni umide” sono tutti fatti che concorrono a spiegare la ragione degli scarsi successi della lotta contro la tubercolosi.
In queste pessime condizioni non vive solo la classe povera e operaia, ma anche nelle abitazioni della classe media, allo scopo di ostentare una condizione economica superiore a quella reale, spesso i locali migliori sono utilizzati come salotti o locali per gli ospiti mentre la famiglia si restringe nei locali più angusti e meno illuminati. “Case vecchie, oscure, umide, senza cortili, prospettanti su vie strette e buie” favoriscono l’annidarsi dell’infezione, mentre “negli ambianti soleggiati, ampi e ben aerati sono meno frequenti i casi di tale malattia”.
Senza una riforma radicale del modello abitativo, come si sta facendo a Milanino con la città giardino, i pur validi sforzi degli igienisti rischiano di non essere sufficienti: “essi non potranno mai riuscire a far scomparire tutti quei mali che sono il necessario portato della città moderna; essi non potranno impedire che si facciano strade strette e case a molti piani, non potranno togliere il rumore assordante delle strade affollate, la polvere, l’afa asfissiante delle notti estive, quando dalle alte muraglie e dalle vie lastricate si sprigionano ventate di calore. E soprattutto non daranno alle migliaia di famiglie annidate nei grandi alveari cittadini il loro pezzetto di giardino, ove i bimbi possano scorrazzare liberamente e bere larghi sorsi l’aria pura di cui i loro deboli organismi hanno tanto bisogno. Solo la casa isolata, circondata dal verde di un giardinetto, coi suoi servizi esclusivi, ove la famiglia si trova tutta raccolta e libera, senza l’obbligo di incresciosi contatti, rappresenta l’ideale dell’abitazione umana”.
Gen 1911
Alessandro Schiavi
Case a buon mercato e Città Giardino
Alessandro Schiavi, allora direttore dell’Istituto per le Case Popolari, in seguito assessore al Lavoro della giunta socialista al governo di Milano, pubblica il libro “Le case a buon mercato e le città giardino”. Il lavoro nasce nel 1910 come tesi a supporto della sua candidatura alla direzione dell’Istituto, per testimoniare la sua vasta competenza sul tema. La vicenda suscitò infatti polemiche nell’ambiente socialista, dato che, secondo alcuni, un rivoluzionario non avrebbe dovuto accettare incarichi gestionali in un ente borghese. Salvo poi nel 1914 eleggere addirittura il sindaco, Emilio Caldara.
Il libro in effetti è una completa ricognizione del tema a quell’epoca. Dopo aver introdotto il tema dell’urbanizzazione eccessiva con tutti i problemi, anche igienico-sanitari che provoca, presenta una panoramica delle iniziative adottate negli ultimi decenni (cooperative, credito, previdenza, dormitori, ecc.). Propone infine la soluzione dei villaggi giardino e dei sobborghi di casette fuori città come quella capace di risolvere il problema. Descrive le esperienze inglesi e tedesche ed infine dedica un ampio capitolo ad illustrare il progetto dell’Unione Cooperativa per Milanino. Quasi un milione di mq destinati ad un villaggio di “casette con giardinetto”, che “per impedire la speculazione nella rivendita e negli affitti” verranno in gran parte assegnati alla Cooperativa Inquilini “destinata a funzionare come calmiere del prezzo delle pigioni”. Anche se pubblicato nel 1911, il testo sembra risalire a qualche tempo prima; infatti, illustrando il progetto di Milanino, non fa nessun riferimento ai lavori di costruzione del villaggio, all’epoca già avanzati.
Almanacco Italiano
3
Gen 1911
Pietro Nurra
Le Case Popolari in Italia
Il problema dell’urbanesimo, cioè dell’addensarsi in città della popolazione, ha assunto ormai dimensioni preoccupanti in tutta Europa. Statistiche ormai assodate, dimostrano che gli indici di mortalità e morbilità sono strettamente correlati alla densità abitativa. Il problema è stato dibattuto in diversi congressi, tutti i municipi delle principali città europee hanno messo in atto iniziative per migliorare la disponibilità di abitazioni decenti, supportate anche dall’intervento dello Stato.
In Italia, dopo gli interventi diretti dei comuni, si passa alla costituzione di Enti Autonomi con questo compito. Le leggi statali del 1903 e del 1908 favorirono l’accesso al credito e incentivarono lo sviluppo di Società Cooperative per le case operaie, che passarono da 90 nel 1904 a 250 nel 1908. Ora un’altra legge, proposta dall’on. Luzzatti, è in gestazione. Tra le altre cose essa propone di estendere alcune agevolazioni a tutte le case, di qualsiasi tipo esse siano, favorendo quindi anche le classi medie e agiate. Ciò non potrà che giovare “indirettamente anche alle classi popolari, che vedranno sorgere in mezzo ai loro quartieri oasi verdeggianti, con vantaggio non solo dell’igiene, ma anche della morale e dell’istruzione, vantaggio che loro deriva dal contatto contino con persone più istruite e più educate”.
Dopo ampi cenni alle iniziative governative e municipali all’estero, per l’Italia si citano gli interventi degli enti autonomi; tra le cooperative si citano in particolare, a Milano, la Cooperativa Case e Alloggi e l’Unione Cooperativa, con il Milanino, sorto sull’esempio inglese di Hampstead e che sarà presto collegato alla città in cinque minuti grazie a una ferrovia elettrica elevata.
Tra le iniziative degli industriali (“non è stata in Italia molto notevole”), si citano Crespi d’Adda, Schio e alcuni piccoli tentativi in Piemonte. Menzione particolare per la Società Umanitaria a Milano con i suoi quartieri per operai e impiagati.
L’autore passa quindi in rassegna, attraverso esempi realizzati, l’evoluzione nel tempo del modello di casa operaia, dalle caserme operaie, alle case aggruppate, alle case isolate o villini. Il terzo tipo, sull’esempio dei sobborghi giardino inglesi, sta assumendo sempre più importanza. Sono descritti in particolare tre tipi di casette singole economiche, sperimentate già nel 1844 a Bologna dalla Cooperativa per la costruzione e il risanamento di case per operai. Presenta anche il preventivo dettagliato a prezzi correnti a Bologna per il terzo progetto di casetta, un po’ più grande delle altre due: per una superficie di m 7,20 x 8,90 = 64 mq, due piani, risulta circa L 90 /mq.
Al termine, l’autore annuncia l’uscita del volume di Alessandro Schiavi Le case a buon mercato e le città giardino, che presenta le città dell’avvenire in Europa e il Milanino che sta sorgendo a soli dieci chilometri dal centro di Milano.
L'Idea Cooperativa
204
8 Gen 1911
Il sistema Edison per la costruzione di casette economiche
In una conferenza presso il Collegio degli Ingegneri ed Architetti di Milano si presenta il nuovo metodo per costruire in economia. Se ne parla ormai due anni, ma ancora se ne sa poco. Però ancora non ci sono dati precise ed esperienze pratiche. Si tratterebbe di costruire una forma metallica della casa, comprendente muri, tramezze, travature del tetto, pavimenti, perfino il bagno, all’interno della quale verrebbe colata una miscela speciale di cemento. Dopo quattro giorni l’armatura si può togliere e procedere con le opere di finitura.
La soluzione non convince innanzitutto per il costo che ne risulta, non proprio economico. Poi alla data sono disponibili solo il 60% dei pezzi di armatura normalmente necessari, locali alti fino a 2,40 o larghi fino a 12 mq mal si prestano alla soluzione. Infine una casa tutta di cemento non sembra l’ideale in termini di igiene e solidità.
L'Idea Cooperativa
204
8 Gen 1911
Esposizione di case costrutte a Milanino
L’Unione Cooperativa ha deciso di promuovere a Milanino un’esposizione di case costruite, arredate e completate anche col giardino. Il tipo sarà quello della piccola casa economica, che offre agli espositori, con un investimento non eccessivo, “una grande varietà di soluzioni” e la possibilità di “esplicare la massima genialità dei concetti”. Milanino è il luogo ideale per un’esperienza mai tentata fin’ora in Italia ma ripetutamente collaudata dal Consiglio Nazionale delle Abitazioni in Inghilterra dal 1905 ad oggi. Si ricordano le esposizioni di Sheffield, Newcastle, Lecthworth, Hampstead e quest’anno di Swansea nella contea del Galles. Questa esposizione ha confermato che, per le casette (i cottage come sono chiamati qui), sono ormai disponibili soluzioni eccellenti sia dal punto di vista del decoro che della comodità e salubrità. Dalla relazione della giuria dell’esposizione: “ora non resta che far sì che le classi lavoratrici siano in grado di elevare il loro livello economico, e in questo caso si può essere certi che la prossima generazione risolverà il problema delle cattive abitazioni rifiutando di abitare in esse e preferendo sempre come dimora della famiglia la piccola casa sorgente in mezzo al giardino ed abbondantemente provvista di luce ed aria”.
Viene presentata la casetta vincitrice del concorso, costituita da tre abitazioni con giardino davanti e dietro, soggiorno cucina e servizi al piano terra e tre camere al piano superiore. Decisamente basso il prezzo: solo 5000 lire italiane. L’autore sottolinea però che questo tipo di casa potrebbe essere importato da noi solo “con modifiche che lo rendessero adatto ai nostri climi ed alle nostre esigenze (!) e che senza dubbio ne aumenterebbero il prezzo”.
L'Idea Cooperativa
205
15 Gen 1911
In materia di cinte interne
Un altro socio interviene nel dibattito epistolare circa i muri divisori, questa volta sostenendone l’opportunità, in base a considerazioni pratiche. Innanzitutto essi proteggono meglio la proprietà, ad esempio dai furti di frutti maturi. Poi aiutano a contenere la diffusione di “una innumerevole quantità di malattie crittogamiche” cui “oggigiorno le piante in generale, ed in specie quelle fruttifere, vanno soggette” .
L'Idea Cooperativa
205
15 Gen 1911
I vincitori del concorso per il villino moderno
La giuria ha scelto i migliori progetti per i tre Villaggi Giardino del Milanino, Regina Elena e Quiete, nei quali “le moderne esigenze di igiene, di comfort e di decoro fossero saggiamente subordinate a criteri di saggia economia”.
L’articolo lamenta purtroppo il fatto che i preventivi, obbligatoriamente allegati ai progetti, salvo poche lodevoli eccezioni, appaiono in generale largamente sottostimati, così che le cifre esposte devono essere sensibilmente aumentate per divenire attendibili. Pregevole invece per tutti la presentazione grafica del progetto, tanto da “rendere legittimo il desiderio di vedere corrispondere sollecitamente al progetto l’esecuzione”.
Tra i 64 progetti partecipanti, proposti da 49 soggetti diversi, si riportano quelli risultati vincitori per il concorso Milanino (arch. Arrigo Marazzi), per il concorso Regina Elena(arch. Giuseppe Bergomi) e per il concorso Villaggio Quiete (Ing. Prevosti, arch. Barbieri). La redazione non nasconde la soddisfazione per il successo della manifestazione “giacché lo studio del tipo di villino moderno ed economico è tale da assumere vera importanza pratica ora che l’impianto dei villaggi-giardino si presenta anche in Italia come la soluzione più geniale del problema dell’abitazione pel medio ceto”.
L'Idea Cooperativa
205
15 Gen 1911
Un tipo di villetta economica
La Cassa Generale di Risparmio, attiva in Belgio fin dal 1903 con prestiti agevolati a privati e società per la costruzione di case popolari ed economiche, ha assunto nei fatti un ruolo di guida nel campo dell’edilizia popolare. Alla esposizione di Bruxelles dello scorso anno ha presentato un modello di casa economica, corredato da una dettagliata relazione tecnica e preventivo di spesa, che riteniamo possa essere interessante per il Milanino. Un progetto di abitazione a buon mercato “pratico ed elegante ed in pari tempo economico, nel quale si è posto il massimo studio per adottare accorgimenti che valessero a rendere l’abitazione popolare meno banale e meno monotona”.
I locali sono disposti in modo da “offrire la massima comodità per un famiglia modesta”, facilmente riscaldabili e arieggiabili. Tutti i dettagli del progetto e del preventivo sono a disposizione degli interessati.
L'Idea Cooperativa
206
22 Gen 1911
Progetto per due villini
Si presentano due progetti di villini dell’arch. Polo, da 6 e 8 locali. Due piani, in parte cantinati ed in parte a vespaio, servizi su entrambi i piani, pavimenti a parquet nella camera da pranzo ed in quelle da letto.
VI elenco dei soci fondatori di Milanino.
L'Idea Cooperativa
207
29 Gen 1911
Proposta per l'acquisto a rate dei terreni a Milanino
L’avvocato A. Bottini, che si qualifica come “entusiasta propagatore del nostro Milanino che va crescendo” (sarà uno dei primi abitanti di Milanino) propone l’istituzione di una sorta di Libretto-Salvadanaio per l’acquisto a rate dei terreni di Milanino. Dopo il versamento di una prima somma a titolo di caparra, il resto potrebbe essere saldato in un paio d’anni con rate mensili di 100 o 150 Lire. Considerando che già ci sono società edilizie che offrono pagamenti rateali sotto forma di assicurazione con un premio annuo inferiore al costo medio di un affitto, “tale sistema, oltre a favorire un gran numero di persone, potrebbe anche agevolare il collocamento dei terreni per la seconda e terza zona […] e allargare la cerchia dell’idea cooperativistica, acquistando nuovi interessati alla causa nostra e favorendo i meno abbienti.”
La redazione risponde che tale ipotesi fu esaminata, ma “per la prima volta si preferì concedere agli acquirenti altre ed assai notevoli facilitazioni in luogo di questa […] stiamo ora studiando di trovare per l’avvenire una soluzione che potrebbe anche essere conforme ai desiderati espressi.”
L'Idea Cooperativa
208
Feb 1911
L'ufficio tecnico a Milanino
Dal 1 marzo è operativo a Milanino un Ufficio Tecnico dell’Unione Cooperativa, diretto dall’ Ing. Paolo Zanelli. Pur restando validi gli incarichi speciali assegnati a professionisti esterni, l’Unione potrà ora seguire direttamente, oltre al Milanino, anche il vasto patrimonio immobiliare di proprietà in Milano.
L'Idea Cooperativa
208
Feb 1911
Il progetto vincitore al concorso per il villino moderno
Pubblicato il progetto “Simplex” dell’arch. Americo Marazzi di Lugano, vincitore del Concorso pel Villino Moderno tenutosi lo scorso Novembre e Dicembre alla Mostra Politecnica. Il progetto, premiato con 500 L. e con la medaglia d’oro dell’Unione Cooperativa, è ora nel catalogo dei progetti disponibili per Milanino. Il costo di costruzione preventivato è di L. 24.000, con leggeri ritocchi sono però possibili consistenti economie. Due accessi, 8 locali con la zona giorno al piano terra e la zona notte al piano superiore, un W.C. ad ogni piano, il bagno al piano superiore, ampi corridoi e disbrighi. “Il villino ha carattere economico ma potrebbe anche essere signorile; pavimenti di larice nei locali principali; piastrelle colorate (cemento) nei disimpegni e locali di servizio; tappezzerie, decorazioni, serramenti, il tutto come nelle ville più distinte, salvo il lusso che noi abbiamo appositamente evitato”.
La Cooperazione Italiana
11 Feb 1911
Luigi Buffoli
La cooperazione e il rincaro dei viveri
In un articolo uscito contemporaneamente su L’idea Cooperativa (organo dell’Unione Cooperativa) e su La Cooperazione Italiana (organo della Lega delle Cooperative), Luigi Buffoli lamenta la delusione per la mancanza di risultati del dibattito parlamentare sulle cause dell’aumento del costo dei viveri e sui mezzi per combatterle. In particolare nulla si è fatto per ridurre se non eliminare la tassazione sui risparmi che generano le cooperative di consumo. Le cooperative inglesi sono diventate “macchine produttrici di risparmio” proprio per l’assenza di tassazione, risparmio che si traduce anche in una forte capitalizzazione delle imprese stesse. Mentre in Italia le cooperative, con capitali striminziti sono in balia di problemi finanziari continui.
Il caro viveri si combatte eliminando gli intermediari e limitando l’avidità di guadagno, quindi favorendo e rafforzando le cooperative affinché possano davvero fungere da calmiere sul mercato per tutti i consumi: vitto, vestiario, arredo della casa e abitazione.
Anche la municipalizzazione della produzione dei beni di base finora non ha dato risultati confortanti. Anche per la produzione di pane la legge di fatto favorisce i piccoli panifici, mentre il prezzo più basso lo otterrebbero i grandi impianti a ciclo continuo, con i turni limitati a otto ore.
Con Luigi Luzzatti “che insegna cooperazione da quaranta anni”, a capo del governo, é doloroso vedere per i suoi discepoli che “la cooperazione italiana vive stentatamente”.
Luigi Luzzatti, considerato uno dei padri della cooperazione in Italia e in Europa, fu primo ministro dal 31 marzo 1910 al 29 marzo 1911. In precedenza era stato più volte ministro del Tesoro [NdR].
Corriere della Sera
16 Feb1911
Luigi Buffoli
Conferenza di Buffoli sui senzatetto
Nelle sale dell’Umanitaria, nell’ambito del ciclo di conferenze organizzate dal Museo Sociale, Buffoli la sera del 15 febbraio trattò il tema dei senzatetto. Nonostante Milano abbia fatto molto per affrontare il problema, ancora troppi dormono in locande indecenti o addirittura all’aperto. Sarebbero necessari ingenti fondi per costruire nuovi dormitori e alberghi popolari. Buffoli rinnoval’appello, già spesso rivolto alla carità di tutti. Si augura anche che sia mantenuta la promessa di “un forte lascito” che ebbe da “una persona ricchissima e nota di Milano”.
Dopo brevi note sugli interventi che si sono succeduti, l’articolo chiude ricordando l’invito di Buffoli al questore affinché provveda al ricovero forzoso nei dormitori almeno delle donne, dato che i posti a loro riservati non sono mai tutti occupati.
L'Idea Cooperativa
211
26 Feb 1911
Luigi Buffoli
Conferenza di Buffoli sui senza tetto
Articolo originale
Il 13 febbraio nella Sala del Museo Sociale dell’Umanitaria, in via S. Barnaba 38.
Buffoli inizia con un breve excursus sulle iniziative per il ricovero dei senza tetto milanesi. Iniziative che però non hanno risolto il problema, confermato anche dalla recente ricognizione fotografica in una notte di neve. Servono altri Alberghi Popolari, altri Dormitori Popolari, altri ricoveri gratuiti, ma il problema è la mancanza di fondi e la scarsa sensibilità al problema da parte de “i ricchissimi, i ricchi e quanti spendono nel superfluo”, i quali dovrebbero invece rendersi conto che l’igiene pubblica è un problema anche loro.
Seguono interventi da parte di alcune personalità attive nelle istituzioni che si occupano del problema. Sono riportati due articoli di stampa pubblicati nei giorni successivi con proposte in merito.
L'Idea Cooperativa
211
26 Feb 1911
Luigi Buffoli
Conferenza di Buffoli sui senza tetto
Ampia sintesi
Il 13 febbraio nella Sala del Museo Sociale dell’Umanitaria, in via S. Barnaba 38.
[L’articolo occupa tre pagine del giornale. Se ne riporta qui allegata una sintesi molto ampia perché l’originale è leggibile a fatica e per sottolineare quale fosse l’importanza che Buffoli attribuisce al tema].
Buffoli inizia con un breve excursus sulle iniziative per il ricovero dei senza tetto milanesi. Fin dal 1902, il Municipio attrezzò a dormitorio alcuni locali concessi gratuitamente dalla famiglia Visconti di Modrone, dove venivano ricoverati a forza dalle guardie coloro che dormivano a terra. L’inadeguatezza dei fondi stanziati creava però situazioni insostenibili per il sovraffollamento e le spaventose condizioni igieniche. Anche questa esperienza rafforzò la sua determinazione a raccogliere fondi perché la Cooperativa Alberghi Popolari, dopo l’albergo di via Conca del Naviglio con i suoi 540 posti praticamente sempre occupati, realizzasse un dormitorio frequentabile per pochi centesimi a notte. Riuscì ad aprirlo in via Colletta nel marzo 1903 con 340 posti letto. Il primo risultato fu l’abitudine all’uso di acqua e sapone che rapidamente si diffuse tra i frequentatori; in seguito entrò in funzione anche il ristorante che fornisce “cibi sani e vino misurato”.
Nel 1905, grazie al Soccorso Fraterno fu aperto in via Francesco Soave il dormitorio gratuito con 440 letti, in sostituzione di analoghe iniziative precedenti. Se poi si considerano anche gli asili notturni Lorenzo e Teresa della famiglia Sonzogno in via Sottocorno, dobbiamo prendere atto che a Milano molto si fece per “ospitare civilmente le persone sole, sia di condizione modesta che povera e anche miserabile”.
Purtroppo sono ancora molti gli ospiti dello Hotel Bella Stella, come Buffoli li definisce affettuosamente, e di “luride locande” dove si paga praticamente lo stesso prezzo dell’Albergo Popolare o poco meno per alloggiare in condizioni miserevoli.
Italia Bella
28 Feb 1911
Milanino
La Città Giardino di Milanino sta sorgendo a 10 km da Milano e promette ai suoi abitanti aria, luce, sole, una casetta indipendente con giardino, lontano dalla soffocante città alveare. L’articolo presente l’immagine di quattro villette in costruzione. Meno di quattro anni fa (aprile 1907) su proposta di Buffoli, presidente dell’Unione Cooperativa, dell’ Albergo Popolare e del Dormitorio Popolare, l’assemblea dei soci avviava il progetto ”e già sono sorte o stanno sorgendo molte villette”.
L'Idea Cooperativa
212
Mar 1911
Il Progetto della filiale dell'Unione a Milanino
Si presenta il progetto della Filiale dell’Unione Cooperativa, preparato dagli Ingg. Magnani e Rondoni. Esso prevede una serie di diversi fabbricati da realizzarsi sull’area di 5000 mq all’incrocio tra la strada per Cinisello ed il vialone centrale largo 60 metri. Lungo la strada per Cinisello, al piano terra, sarà collocato lo spaccio alimentare con i magazzini retrostanti ed alcune botteghe destinate, ad esempio, a macelleria, farmacia, merceria, calzoleria. Non mancherà l’Ufficio Postale e Telegrafico. Sull’angolo è prevista la sala assaggi, in comunicazione, attraverso una terrazza a giardino, con il ristorante, che si sviluppa lungo il vialone centrale. Nella parte interna del lotto, oltre ai fabbricati di servizio e magazzini, sono previsti il panificio, i depositi di farina, i dormitori per i panettieri, il locale per lo spaccio del pane affacciato sulla pubblica via, locali di vendita per abbigliamento e casalinghi, con i relativi depositi, laboratori e sale prova. Ai piani superiori saranno collocate la sale lettura, bigliardo e conversazione, gli uffici della Filiale ed i servizi tecnici ed amministrativi del Milanino ed alcuni appartamenti ad uso del direttore, qualche impiegato ed i custodi. “I prospetti esterni, improntati ad una sobria eleganza, avranno tinta assai chiara e vi predomineranno decorazioni di color verde chiaro, così da armonizzare il fabbricato con l’ambiente in cui deve sorgere”. La prudenza suggerisce però di procedere per gradi: si inizia quindi con il solo fabbricato lungo la Strada per Cinisello dove si radunano i servizi essenziali in proporzione ridotta, riservandosi l’eventuale ampliamento man mano che Milanino si sviluppa. I lavori, appaltati alla Federazione Milanese delle Cooperative, sono appena iniziati e se ne prevede la conclusione entro l’anno. Nell’area posteriore, che per ora resta libera, saranno realizzati campi da gioco “che non mancheranno di chiamare periodicamente al Milanino numerosi gruppi di visitatori e costituiranno in pari tempo per gli abitanti stessi del Milanino una nuova e simpatica attrattiva”.
L'IdeaCooperativa
213
Mar 1911
I servizi per Milanino
Il 20 febbraio scorso si è svolta la gara per le opere di sistemazione delle strade e realizzazione della fognatura per la zona della prima lottizzazione. Vincitore la Ditta Figli di Giovanni Marzoli, di Milano, che eseguirà i lavori entro l’anno. L’importo è di 400 mila lire. Per l’acquedotto, si è già scavato il primo pozzo, con la primavera si installeranno le pompe e le tubature per la distribuzione.
Sono iniziati (finalmente) i lavori (a cura della Direzione Generale dei Telefoni dello Stato) per la posa della nuova linea telefonica di collegamento tra Milano e Cusano e Paderno. Già da oltre un anno l’Unione Cooperativa si era associata alla richiesta avanzata dai comuni ed aveva versato 1000 L. come quota del contributo richiesto. L’Amministrazione Comunale “che sotto la guida intelligente del benemerito suo sindaco Cav. Ferrari non manca di dimostrarsi benevolmente disposta verso la nostra impresa”, ha deliberato l’illuminazione con lampade elettriche della strada per Cinisello fino al Vialone Centrale e delle strade attorno al nuovo quartiere della Cooperativa Inquilini. La redazione si augura che anche le altre strade saranno presto illuminate, man mano che si sviluppa la fabbricazione degli edifici.
Per la fornitura di Gas, l’Unione Cooperativa ha partecipato con l’Amministrazione Comunale alla trattativa con l’Union Des Gaz. La convenzione sottoscritta dalle parti prevede che entro il prossimo 29 settembre Cusano e Milanino siano collegati al gasometro della Bovisa, il gas fornito sarà quello già erogato per Milano ed il prezzo per i consumatori di 17 centesimi al metro cubo. Per Milanino, il fornitore si obbliga a servire con condutture adeguate per l’illuminazione ed il riscaldamento ai privati e, se necessario, per l’illuminazione pubblica in tutte le strade della prima lottizzazione. Considerando che anche l’energia elettrica è disponibile a condizioni vantaggiose, la redazione commenta che ormai gli abitanti di Milanino non hanno nulla da invidiare a quelli di Milano.
Relativamente alla Ferrovia Elevata, il progetto degli Ingg. Bellani e Benazzoli, presentato lo scorso ottobre, è ora all’esame della nuova giunta “la questione è studiata con grande diligenza ed anche con benevolenza”.
In grassetto, l’articolo invita a sottoscrivere (senza impegno) la locazione di appartamenti della Società Cooperativa Inquilini di Milanino in corso di realizzazione.
L'Idea Cooperativa
217
Apr 1911
La sistemazione delle strada del Milanino
La ditta Figli di Giovanni Marzoli di Milano ha avuto il contratto per la sistemazione di tutte le strade e dovrà provvedervi entro la fine dell’anno.
Il viale mediano, cioè l’attuale viale Buffoli, ha una sezione centrale di m 20 sistemata a giardino, mentre le due strade laterali da 20 m ciascuna prevedono una carreggiata in macadam da 10 m e due marciapiedi da 5 m in ghiaietto sostenuti da cordoli in granito. Questo viale, lungo ben 1,5 km, ornato da 6 filari di alberi “dovrà presentare, quando sarà ultimato, una visuale veramente grandiosa”.
La strada per Cinisello, l’attuale viale Cooperazione, sarà allargata a 20 m, con la carreggiata in macadam da 10m e due marciapiedi da 5 m con relative alberature. La strada di circonvallazione sarà larga 18 m e tutte le altre strade sono da 15 o 10 m. Tutte avranno “marciapiedi in ghiaietto con cordoni di granito e carreggiata in buon macadam cilindrato”. Anche le carreggiate più strette saranno adeguate “uguagliando la strada provinciale Valassina”. In futuro potranno anche essere realizzate strade da 8m di larghezza per “una migliore utilizzazione degli isolati fabbricabili”.
Le alberature saranno collocate su tutte le strade di almeno 15 m il prossimo autunno, una volta terminati i lavori di posa delle tubature dell’acqua e della fogna.
Corredano l’articolo gli schizzi della sezione di tutti i tipi stradali previsti.
L'Idea Cooperativa
219
Apr 1911
Luigi Buffoli
Relazione del CD all'assemblea dei soci - 23 aprile 1911
Relazione del Consiglio Direttivo per l’assemblea generale dei soci (estratto).
Per quanto riguarda Milanino, Buffoli annuncia che, al fine di accelerare lo sviluppo della Città Giardino, il Consiglio sta mettendo a punto il progetto per la costruzione in proprio di una dozzina di casette. La realizzazione sarebbe affidata preferibilmente a cooperative e le forniture verrebbero contrattate all’ingrosso, spuntando prezzi più vantaggiosi di quanto potrebbe fare il singolo acquirente. Il costo previsto è tra le 200 e le 300 mila lire, il capitale può essere facilmente ottenuto grazie al mutuo già accordato e non ancora utilizzato. Grazie alla nuova legge sulle case popolari, in attesa della vendita gli alloggi potranno inizialmente essere offerti in affitto, anche proponendo patti di futura vendita in ammortamento all’inquilino stesso.
Circa lo sviluppo delle costruzioni, Buffoli segnala che la Cooperativa Inquilini ha quasi terminato la costruzione delle sue prime 34 casette, 16 villette sono in costruzione, altre 11 quasi completate, parecchi progetti già presentati sui 150 lotti già venduti, sui quali grava l’obbligo della costruzione entro tre anni.
Su un lotto da 5000 mq la Cooperativa Alberghi Popolari costruirà padiglioni per l’alloggio di vedovi, scapoli, uomini e signore. L’Unione Cooperativa sta costruendo la sua filiale, della quale sono già state poste le fondazioni. Entro l’anno sarà completata la sistemazione delle strade nella zona centrale con acqua, fogna e gaz.
Il ben noto progetto di tramvia sopraelevata è sempre in attesa del permesso di “penetrazione in città” da parte della Amministrazione Comunale di Milano. Buffoli si augura “una decisione degna delle tradizioni di saggezza e praticità di cui Milano si è sempre vantata”.
Per mostrare a tutti i soci il progresso dei lavori a Milanino, in una delle prossime domeniche sarà organizzata una “passeggiata sportiva di propaganda … a Cusano, accompagnati da corpi di musica … fatta dall’ Esercito della Cooperazione”. Seguirà programma dettagliato.
Corriere della Sera
9 Apr 1911
Il quartiere Regina Elena al Milanino
Le fotografie delle strade e dei villini del quartiere Regina Elena, esposte nel negozio Mariani e Bissatini di via Dante 15, mostrano che la Città Giardino non è più un sogno ma ormai è una realtà.
Si annuncia la prossima uscita di un opuscolo che illustrerà i lavori in corso e già completati nel quartiere. E’ prenotabile presso il negozio oppure direttamente alla Ditta Nagas & Eigenmann in Foro Bonaparte 48.
L'Idea Cooperativa
219
23 Apr 1911
il Milanino
Riproduzione di un articolo pubblicato su “la Sera”.
"Chi si reca a Cusano con una delle tante corse della Tramvia o della Ferrovia Nord resta veramente sorpreso allo spettacolo di trasformazione avvenuto in un solo anno per opera della Unione Cooperativa che vi sta sviluppando il suo Milanino.
Ampie strade vi sono aperte e si vanno sistemando, con marciapiede, condotti di fognatura, tubazioni per l’acqua potabile, ecc, mentre da ogni parte si vedono sorgere casette e villini graziosi. Si vede come l’iniziativa geniale della fondazione di una città giardino vada splendidamente e rapidamente attuandosi.
Attira specialmente l’attenzione il gruppo di villette costruite dalla Cooperativa Inquilini, che si presenta in modo veramente seducente. Sono 34 abitazioni separate, di 5 o 6 locali ciascuna, con un giardino che per alcune arriva alla superficie di circa mq 300, con acqua potabile, bagno, gas, luce elettrica, fognatura, che la cooperativa affitta dal 29 giugno e dal 29 settembre prossimi ad un affitto variante da L. 575 a L. 800 annue per ogni abitazione.
Specialmente nei giorni festivi il Milanino é frequentato da una folla di milanesi che seguono con interesse lo svolgersi della bella impresa".
Il Secolo
24 Apr 1911
L'assemblea dell'Unione Cooperativa
I principali contenuti dell’assemblea ordinaria dei soci dell’Unione Cooperativa trovano spazio anche su questo quotidiano. L’articolo esamina i diversi settori dell’attività per spiegare il leggero calo dell’utile complessivo, attribuito alla ben nota crisi economica generale. Solo un fugace accenno al fatto che la relazione del Consiglio tratta anche di Milanino.
Mag 1911
Il mio nido - Quartiere Regina Elena al Milanino
Libretto propagandistico per il nuovo quartiere in costruzione subito a sud di Milanino, pubblicato dai costruttori Nagas & Eigenmann sull’onda dell’annunciatissimo analogo libretto dell’Unione Cooperativa per il Milanino.
All’inizio è riprodotto un articolo da Il Bel Paese che inneggia alla propria casetta indipendente, tranquilla, lontana dalla folla e dal rumore della città, il sogno di tutti, dove tornare la sera “nell’atmosfera soave e ristoratrice, dopo una giornata di lavoro, tra la quiete, trovando sulla porta i bambini e la compagna”.
L’articolo prosegue raccontando che quando nel 1907 Buffoli lanciò l’idea della costruzione di una Città Giardino sull’esempio delle Garden City inglesi, tra la cinquantina di proposte per la scelta dei terreni dove collocarla, anche la ditta Nagas & Eigenmann presentò il progetto relativo a Cusano sul Seveso che alla fine fu quello prescelto “dopo lunghi studi sul valore e sui vantaggi delle varie proposte”. Milanino sta ora sorgendo e “con il quartiere Regina Elena forma un complesso mirabilmente omogeneo e grandioso”.
La zona “situata in uno dei punti e invidiabili … fu prediletta da quel Luigi Omodeo che nel secolo dodicesimo [??] fece del futuro Milanino la sua residenza estiva”.
La ditta Nagas & Eigenmann rivendica il ruolo svolto in affiancamento all’Unione Cooperativa e al Comm. Luigi Buffoli per la progettazione ed il lancio di Milanino: “La prima città giardino d’Italia comincia a sorgere. E spetta ai milanesi di impadronirsene subito. Tutti gridano contro l’esagerato e continuo aumento degli affitti. Tutti invocano il rimedio. Eccolo: Milanino! E noi siamo pronti ad offrirlo ad oltre duecento famiglie, tale essendo il numero delle villette che intendiamo costruire a formare il nostro elegante Quartiere Regina Elena”.
Dopo aver largamente illustrato i servizi che offrirà Milanino e quelli che Cusano sul Seveso già ora mette a disposizione, l’opuscolo presenta le norme edilizie che si applicheranno nel nuovo quartiere. Propone infine un mini catalogo di progetti di ville, con prezzi tra le 10 mila e le 30 mila lire, terreno escluso.
L'Idea Cooperativa
221
Mag 1911
Assemblea dei soci dell'unione Cooperativa - 23 aprile 1911
Un socio interviene attribuendo la piccola diminuzione degli utili, che il bilancio di quest’anno presenta, alle eccessive immobilizzazioni, cui l’acquisto dei terreni di Milanino, oggi “tutt’altro che redditizi”, contribuisce per ben 700.000 lire. Invece della costruzione di “villini dal valore locativo troppo alto per le piccole borse” sarebbe meglio costruire “grandi case per il popolo”. Così, oltre a rendere più profittevole l’investimento, si farebbe anche “un’opera buona a favore delle classi meno agiate” calmierando il mercato degli affitti.
Poi, vista la grande disponibilità di terreni acquistati, perché non regalare 4 o 5 mila mq al Comune per l’erezione di una scuola? Questo sarebbe un notevole beneficio per gli abitanti e gli operai della zona. Infine, visto che l’operazione Milanino è passiva, come si sapeva fin dall’inizio, bisognerebbe presentare un bilancio separato, così che si sappia “dove vanno a finire i nostri utili”.
Buffoli risponde spiegando che il prezzo medio di acquisto fu di 70 cent/mq e che il prezzo di vendita è maggiorato per i costi dei servizi di urbanizzazione. I terreni non ancora venduti sono ceduti in affitto a contadini. Ricorda poi che la proposta delle case popolari sconvolgerebbe tutto il programma del Milanino, “programma che ha portata economica, morale ed igienica a favore della classe media e non di quella operaia, cui pensano altri enti”. Circa la proposta di donare al Comune il terreno per la scuola, già ci furono molte richieste di donazione di terreni (perfino “per stabilirvi un Duomino!”). A tutti si rispose “Pazienza. Un po’ per volta. Certe cose vengon da sé. E si fece bene perché, donando, non si fanno buoni affari”.
Un altro socio, intervenuto in seguito, ricorda che, per legge, è responsabilità del Comune provvedere all’istruzione dei figli dei suoi abitanti. Quindi se ancora non lo ha fatto, dovrà farlo quanto prima.
L'Idea Cooperativa
222
Mag 1911
Proposta di crediti ipotecari per costruire a Milanino
Un lettore de L’Idea Cooperativa segnala la condizione di chi ha acquistato il terreno, ha parte dei soldi per costruire la casa, ma non riesce ad arrivare alla cifra necessaria. Essi (e lui ne conosce parecchi) sarebbero felici di ricevere dall’Unione Cooperativa un prestito con cui iniziare e completare la costruzione, garantito dall’ipoteca sull’immobile. In pochi anni prestito ed interessi sarebbero ripagati.
Nella risposta si dà atto che il credito a tassi agevolati è fondamentale per lo sviluppo dell’edilizia economica e popolare, come testimoniano ormai da anni le storie di successo di questo settore in Belgio e Germania. Anche in Italia la legge prevede crediti agevolati a questo scopo, ma l’Unione Cooperativa, un ente commerciale, non può fare anche il prestatore di denaro.
Essa si finanzia con il capitale conferito dai soci mediante la sottoscrizione di azioni e con l’accensione di mutui presso gli istituti di credito. La liquidità risultante è destinata al normale esercizio commerciale e gli immobilizzi devono essere valutati con estrema cautela. Inoltre un eventuale prestito da parte dell’UC finirebbe per essere più costoso di quanto si possa ottenere sul mercato del credito, visto il tasso del 5% finora riconosciuto agli azionisti ed i costi dei mutui per i quali l’UC non ha agevolazioni.
Quindi l’UC, come fatto finora, non può che fornire garanzie fidejussorie ai soci che hanno bisogno di un credito per costruirsi la casa Milanino, aspetto questo che costituisce già di per sé una importante agevolazione.
L'Idea Cooperativa
224
Mag 1911
Da Milanino a Milano: la ferrovia sopraelevata
Le trattative con il Comune di Milano procedono a ritmo serrato “e lasciano sperare in un esito favorevole e non lontano”. Il modellino della ferrovia aerea sospesa, che era esposto nella Galleria dell’Unione, è stato portato alla Esposizione di Torino [Esposizione internazionale dell’Industria e del Lavoro. Torino 29 Aprile – 11 Novembre 1911. NdR].
Questa tramvia, progetto Bellani e Benazzoli, collegherà Milanino con Milano con corse frequenti e rapide: senza fermate intermedie e grazie all’alta velocità, non ostacolata dal traffico che affolla le strade, il centro città sarà raggiungibile in 5 minuti.
All’esposizione di Torino la stesa ditta realizzò due ferrovie aeree per collegare le due rive del Po, una per l’andata e l’altra per il ritorno. Dopo l’illustrazione dei particolari tecnici e costruttivi di quelle linee, l’articolista si augura il massimo successo del progetto per Milanino, come già avvenne per soluzioni simili alle esposizioni di Vienna e di Bruxelles.
L'Idea Cooperativa
224
Mag 1911
Una visita d'istruzione a Milanino
Allievi del Regio Istituto per Geometri di Pavia, accompagnati dai loro professori, visitano la Città Giardino di Milanino in costruzione. Buffoli stesso volle che la visita fosse guidata dall’Ing. Zanelli (responsabile dell’Ufficio tecnico), dal Sig. Fiocchi (un impiegato dell’Unione Cooperativa) e dagli architetti Belloni, Magnani e Rondoni (progettisti di case e servizi a Milanino).
In evidenza i 22 km della rete stradale; i servizi come acqua, luce, gas; la rete fognaria, a canalizzazione unica per acque bianche e nere, che scarica nel Seveso previa depurazione; due linee tranviarie e le Ferrovie Nord, che forniscono nel complesso ben 76 corse giornaliere per Milano.
Tutto ciò spiega l’interesse che il Milanino ha suscitato: tutti venduti i lotti della prima area urbanizzata, già costruiti molti villini, presto circondati da orti, giardini e frutteti, quasi ultimati i villini in affitto della Cooperativa Inquilini, in costruzione l’edificio per i magazzini di vendita, ristorante, caffè, sale di ritrovo. “Il che renderà più gradito il soggiorno nel Milanino, già per sé stesso così delizioso”.
L'Idea Cooperativa
226
11 Giu 1911
I primi abitanti di Milanino
Milanino comincia a popolarsi. Quattro ville sono già abitate “e precisamente quelle delle spettabili famiglie Valli, Ghizzi, Lanza e Cairoli”. [nell’ordine via Quiete 3, Tigli 22, Tigli 21, Costanza 4. NdR].
Anche gli alloggi della Cooperativa Inquilini cominceranno presto ad essere abitati: 7 sono già affittati, 3 lo saranno da giugno, 4 da settembre.
L’articolo informa poi che la gita a Milanino prevista per i soci è rinviata a settembre, quando saranno pressoché ultimati i lavori di sistemazione stradale. Da una delle prossime domeniche inizierà a funzionare, sotto i tendoni acquistati dall’ex verziere, “un ristorante di nuovo genere … una buona dispensa di cibi e di bevande e de’ bei tavoli, per chi vorrà sedersi e ristorarsi”.
L'Idea Cooperativa
226
11 Giu 1911
Prossima pubblicazione su Milanino
Verrà diffusa a breve una ricca pubblicazione su Milanino. Essa “espone, anche con il sussidio di numerose illustrazioni i concetti che ispirarono l’Unione Cooperativa nell’impresa del Milanino e i criteri tecnici con i quali ha già cominciato ad attuarla ed intende svolgerla in avvenire”.
Giu 1911
Milanino 1911
Datata maggio 1911 l’attesa pubblicazione dell’Unione Cooperativa su Milanino, ne illustra le motivazioni, le scelte progettuali, i vantaggi della Città Giardino, il piano regolatore che si sta attuando e i servizi via via realizzati. Corredata da molte immagini, offre una sintesi completa del progetto e della sua realizzazione.
Una pietra miliare, un’opera indispensabile per comprendere la nascita di Milanino.
Ne riproduciamo i primi due capitoli.
Il volumetto completo è pubblicato sul sito del Comune di Milano Grafiche in Comune nella sezione della Civica Raccolta di Stampe Bertarelli, vedi qui .
L'Idea Cooperativa
227
18 Giu 1911
Milanino nel libro Mezzo secolo di vita italiana
Milanino é citata nel libro Mezzo secolo di vita italiana pubblicato dall’editore Vallardi. Al capitolo L’Architettura e l’Arte Decorativa, il prof. Alfredo Melani riserva lusinghiere parole al Milanino:
Quasi alla vigilia delle feste cinquantenarie (1907) Milano iniziava sul territorio di Cusano sul Seveso, Cinisello e Paderno Dugnano, una piccola città, Milanino Città Giardino, per iniziativa dell’Unione Cooperativa, ove l’arte dovrà stringersi troppo ai fianchi dell’economia per conquistare gli esteti; ma la nobiltà del pensiero ispiratore non ha che lodi. Si vuol correggere la gravezza delle pigioni, sfollare la città madre e onorare l’igiene. E sorga presto Milanino festante, in mezzo al verde, soleggiato nella libera campagna col plauso del mezzo ceto e della piccola borghesia che lavora. Un milione e trecentomila metri quadrati di superficie!
Il Secolo
19 Giu 1911
Milanino
Breve nota di cronaca. La visita dei giornalisti a Milanino ha consentito di verificare “come l’idea geniale del Comm. Buffoli stia per entrare definitivamente nel campo della pratica attuazione”. Non manca la citazione della “sontuosa colazione servita splendidamente”.
Corriere della Sera
19 Giu 1911
Per la più grande Milano. Una gita a Milanino
Un elogio a Buffoli che “corazzato nel suo dialetto bresciano” andò in Inghilterra a vedere le Città Giardino e poi “tanto predicò e tanto fece da convertire un discreto numero di milanesi alla vita salubre, lungi da quel Duomo che in passato nessun credeva possibile di poter perdere di vista. E così sorse il Milanino, il primo villaggio-giardino”.
Ieri [domenica 18 – NdR] una sessantina di giornalisti guidati da Buffoli poterono visitare la realtà del Milanino, un cantiere con tante opere in corso ma anche dove alcune case sono già abitate. Il problema della distanza e della inadeguatezza dell’attuale tram a vapore verrà risolto da una moderna tramvia sopraelevata in grado di collegare Milanino con il centro città in quindici minuti.
Sull’esempio di Milanino altri progetti stanno prendendo corpo “per attrarre i milanesi a qualche chilometro dal centro, fra il verde. … Bastarono due lustri per mutar gusti e idee ai milanesi, adesso ognuno vuole sfollare, allontanarsi dal centro, possedere la sua villetta…”.
La Cooperazione Italiana
24 Giu 1911
Visita dei Giornalisti a Milanino
Organizzata dalla Unione Cooperativa per mostrare il progresso dei lavori di costruzione della Città Giardino, figlia della cooperazione e, di fatto, prolungamento della città: la ferrovia sopraelevata la collegherà con il centro città in un tempo minore di quello richiesto per raggiungere le barriere. ”Qui è l’ideale del proprio nido, dove l’aria, la luce, il verde degli alberi, la ridente policromia dei fiori invadono la casa, conquistano ogni angolo, diffondono la salute e fanno germogliare la bontà dello spirito”. L’autore risponde subito alla obiezione di molti: questa è una iniziativa per borghesi, non per proletari. Racconta della sua sottoscrizione, anni prima, di una azione della SEAO e ora è proprietario di una casetta e con lui molti altri proletari. L’Unione Cooperativa è aperta a tutti, basta sottoscrivere, anche a rate, una azione, che alla fine costa meno “del gioco del lotto, della bettola e del tabacco”. Se i soci lo chiedono, può anche costruire casette con affitti economici.
Milanino è tutta un cantiere, 60 villini sono già ultimati ed alcuni già abitati. Della prima zona di lottizzazione, soltanto poco più del 10% dei lotti è ancora disponibile.
L'Idea Cooperativa
228
25 Giu 1911
La visita della stampa a Milanino
Visita della stampa a Milanino (il 18 giugno), per quella che alcuni definiscono, impropriamente, inaugurazione di Milanino, ma in realtà fu l’atto centrale di una accorta campagna di informazione pro Milanino. Poco dopo le otto, un corteo di una decina di automobili, trasferisce a Milanino una cinquantina di invitati, in rappresentanza di una dozzina di testate giornalistiche ed agenzie di stampa italiane e straniere. In venti minuti si arriva sul posto e dopo la distribuzione di una planimetria generale, inizia la visita a gruppetti.
A fare gli onori di casa, L. Buffoli in persona, coadiuvato dal Consiglio dell’Unione e della Cooperativa Inquilini quasi al completo e dalle competenze degli ingegneri progettisti, dei costruttori e degli appaltatori all’opera nel villaggio. Non manca il signor Eugenio Ferrario, “il fotografo del Milanino fin dal suo inizio”.
L’Unione offre agli ospiti una ricca colazione sotto i tendoni nel cortile della Filiale dell’Unione, che, ricordiamo, è ancora in costruzione, durante la quale il clima di generale euforia coinvolge tutti i partecipanti. Chi versa a terra lo champagne in una sorta di battesimo pagano del nuovo villaggio, chi si limita ad inneggiare al progresso, chi, vedendo alcuni bimbi scorrazzare sui prati, li nomina, seduta stante, antenati dei futuri abitanti della città. La cosa più importante per Buffoli ed il Milanino sono le decine di articoli che nei giorni seguenti escono su tutti i giornali milanesi e non solo, tutti entusiasti e celebrativi.
Il particolare curioso è che i giornalisti più attenti rilevano che “il Milanino ha già qualche abitatore”, quindi Milanino non più come progetto ma come realtà. Del resto, anche il pranzo offerto agli ospiti fu preparato dal personale dell’Unione nella cucina di una casa privata già abitata: “…né i gitanti tralasciarono di fare onore alle vivande che, cucinate in una delle casette già abitate da inquilini del Milanino, erano state ammannite dall’Unione Cooperativa con larghezza signorile.”
Un articolo dichiara una settantina di ville già terminate. La ferrovia “aerea” che collegherà Milanino con Milano in dodici minuti (addirittura sei, secondo uno) costerà 4 milioni di lire, ma Buffoli si dichiara convinto di trovare i soldi.
L'Idea Cooperativa
228
25 Giu 1911
La pubblicazione sul Milanino
Voluto dalla Assemblea dei soci nel 25esimo anno della Unione Cooperativa, questo libro festeggia la realizzazione della “idea più geniale che la dottrina sociale abbia consigliato e l’esperienza provato, quella cioè della fondazione di una città-giardino, la quale soltanto può offrire il tipo ideale di abitazione, la piccola casa in mezzo al verde”.
In oltre 100 pagine con incisioni e tavole in tricromia, si presenta Milanino con i suoi dati essenziali (ne citiamo uno solo: meno del 28% della superficie totale dedicato alle abitazioni), inquadrando il progetto nell’ambito più generale del problema della casa, raccontando di Ebenezer Howard e delle Città Giardino inglesi, francesi e tedesche e visitandone alcuni esempi. Un capitolo è dedicato al problema delle abitazioni popolari a Milano e alle soluzioni messe in campo, tra le quali si annovera anche Milanino. Notizie sulla area scelta per l’insediamento, sui servizi realizzati e in corso di completamento, schizzi e fotografie dei villini già realizzati e gli orari dei collegamenti con Milano (54 corse giornaliere sulle due linee tramviarie e 22 corse sui treni delle Ferrovie Nord) completano il quadro.
“E’ così che questa pubblicazione, oltre che una raccolta di notizie su Milanino, costituisce una vera e propria propaganda della idea delle città-giardino come il mezzo migliore di soluzione del problema delle abitazioni per le classi meno agiate”.
L'Idea Cooperativa
229
2 Lug 1911
Luigi Buffoli
Milanino - la felicità dei primi abitanti
La domenica 25 giugno 1911, Buffoli (insieme a Campari) si reca a Milanino e pranza al ristorante inaugurato la settimana precedente sotto i tendoni dell’ex Verziere, per verificare se l’idea del ristorante all’aperto prende piede. Pur col tempo incerto e la minaccia di pioggia, una mezza dozzina di comitive occupano i tavolini all’aperto.
Dopo il pranzo, passeggiando per i viali, i due hanno modo di visitare la casa ed il giardino della famiglia Valli-Cazzani, già residenti a Milanino. In casa tutte le comodità: per l’acqua potabile, non ancora fornita dalla rete, si sono scavati un pozzo di 12 metri da cui estraggono l’acqua con una pompa elettrica; per riscaldarsi il prossimo inverno hanno già installato due stufe americane. In giardino grappoli d’uva sulla vite, le ciliegie sono già state raccolte ed i peri sono ancora carichi, dai cespugli occhieggiano i lamponi. L’orto é ben provvisto di ogni verdura da tavola ed in fondo al giardino una rete metallica separa il pollaio con numerose galline ed un gallo.
[La villa Valli-Cazzani, oggi demolita e sostituita da una palazzina, era in via Quiete 3. A testimoninaza del passato la recinzione su strada e la cancellata. NdR]
L'Idea Cooperativa
229
2 Lug 1911
Piante a Milanino
In una lettera al giornale Carlo Vimercati, un socio fondatore, dopo aver visitato Milanino la domenica precedente si dichiara entusiasta di quanto visto, opera della fede e della tenacia che sole possono “condurre alla realizzazione di codesti miracoli”. Richiama però come urgente la necessità di piantumare i viali “verde, verde ci vuole e dappertutto; anche se costasse molto, non importa; è una spesa redditizia il piantare subito alberi di facile e pronta ombra; non importa che siano piante finissime; importa che siano molte e di facile sviluppo”. Auspica poi la sollecita concessione per la ferrovia aerea “datemi la possibilità di portarmi al Milanino in dieci minuti e garantisco che al Milanino si conteranno a centinaia le famiglie che andranno a stabilirvisi”.
In risposta, la redazione conferma che le alberature stradali sono dei punti di forza del progetto per il Milanino ma non fu possibile provvedere fino a che non erano conclusi i lavori di sistemazione delle strade e della fognatura. L’intervento è previsto per l’autunno “il consocio Vimercati può quindi star tranquillo e con esso tutti i fautori di una vita più sana, tra il verde di campi, nell’aria e nel sole”.
L'Idea Cooperativa
231
Lug 1911
Le piante al Milanino
Un socio, che si firma Enos, scrive sul tema delle alberature private. Secondo lui la disposizione degli alberi di alto fusto nei giardini va studiata insieme al progetto della casa, in modo da disporre l’ombra, il sole, la luce nel miglior modo possibile. Visto che poi questi alberi non saranno a ridosso della casa, essi vanno piantati subito, ancor prima di iniziare i lavori, così da guadagnare tempo prezioso per avere il loro benefico effetto. “Abitatori del Milanino, occupatevi dunque con amore non solo della vostra casa, ma anche delle piante che dovranno abbellirla ed allietarla col verde, coi fiori e coi frutti”.
L'Idea Cooperativa
231
Lug 1911
Un albergo a Milanino
La Cooperativa Case ed Alberghi [quella che ha realizzato la Casa Albergo di Via Oggioni e il Dormitorio Popolare di via Colletta a Milano. NdR] ha approvato il progetto degli arch. Magnani e Rondoni per una Casa Albergo da realizzarsi a Milanino. Sarà situata sul vialone centrale nei pressi della filiale della Unione Cooperativa.
Italia Bella
15 Lug 1911
Milanino
Una pagina, che ha tutta l’aria di pubblicità redazionale, mostra una planimetria di Milanino e ne illustra il progetto. “La prima città giardino d’Italia, fondata dall’Unione Cooperativa di Milano per fornire ai propri soci anche l’abitazione nelle migliori condizioni di igiene, indipendenza, decoro e economia, sta sorgendo a 6 km circa a nord di Milano …”. Solo casette indipendenti, non più di tre piani compreso il terreno, dotate di tutti i servizi, con orto e giardino … “Vendita di terreni a prezzi di assoluta convenienza, determinata con criteri sociali e umanitari, e non speculativi”.
Disponibili anche una ventina di alloggi indipendenti in affitto nel Quartiere della Cooperativa Inquilini.
Già oggi Milanino è servita da 22 corse giornaliere delle Ferrovie Nord e 54 corse della tramvia a vapore in partenza da P. Volta.
L'Idea Cooperativa
234
6 Ago 1911
I mezzi di trasporto per Milanino
L’Avv. Alfredo Bottini [verrà presto ad abitare a Milanino. NdR], visto che il prossimo anno si prevede ci saranno a Milanino almeno un centinaio di famiglie, segnala che esse avranno bisogno di un mezzo rapido ed efficiente di collegamento con Milano. Quindi, dato che il progetto della Ferrovia sopraelevata procede a rilento, bisogna fin da subito pensare ad una alternativa.
Propone allora un regolare servizio di trasporto passeggeri “a mezzo di cammion automobile” tra Milanino e la sede della UC in centro a Milano, realizzato da una sorta di cooperativa tra gli abitanti (“ben pochi potrebbero permettersi il lusso di una automobile propria”). Valuta i tempi di percorrenza (circa 20 minuti, ci vuole un’ora oggi con il tram a vapore), la capienza del mezzo (15-20 persone), il costo per ogni corsa (70-80 cent), sconsiglia i mezzi elettrici (sarebbero più lenti), prevede addirittura che il servizio potrebbe non limitarsi al trasporto dei soli soci la mattina e la sera, ma diventare un regolare servizio di linea aperto al pubblico con partenze ad orari fissi.
Il Secolo
12 Ago 1911
La ferrovia aerea Milano - Milanino
L’articolo riferisce quanto già pubblicato su La Perseveranza. Il progetto prevede una monorotaia aerea di una decina di chilometri, partenza da Foro Bonaparte, vicino al teatro Dal Verme, poi percorso su via Paleocapa, il Parco, via Canova, corso Sempione fino al Rondò. Poi attraverso i campi fino al Milanino, dove percorre tutto il vialone centrale fino al capolinea nel piazzale a Nord. Non sono previsti incroci, dato che la corsa dura solo pochi minuti ed è a servizio solo degli abitanti di Milanino: la mattina e alle due verso Milano, a mezzogiorno e la sera verso Milanino. La giunta “udita l’esposizione fatta a viva voce dal Comm. Buffoli ha nominato una commissione” che presto proporrà la sua relazione.
Della commissione fanno parte quattro assessori (Giordano, Giachi, Frisia e Lombardi), il prof. Ing. Filippo Tajani, docente di Esercizio delle Ferrovie al Politecnico, il prof. Ing. Gerolamo Merlini, anche lui del Politecnico, per gli aspetti elettrotecnici, il comm. Luigi Vittorio Bertarelli, consigliere comunale e capo della sezione Strade del Touring Club Italiano, più altri tecnici.
L'Idea Cooperativa
235
13 Ago 1911
Milanino, una viva lezione di cose
E’ riprodotto un articolo pubblicato sull’Avanti! di E. Bertarelli, professore di igiene all’Università di Parma. Dopo una visita a Milanino, spiega come la soluzione della Città Giardino sia la migliore per il problema dell’igiene pubblica. Anche se è ignorata in Italia, la città giardino conta già numerose realizzazioni all’estero, soprattutto in Inghilterra. Lì la casa cessa di essere solo il rifugio per ripararsi dalle intemperie e diventa realmente il nodo degli affetti.
Milanino è stato oggetto di critiche per la distanza dalla città, per ”l’errore economico della casa separata”. Ma l’opera va avanti e merita “la riconoscenza e l’ammirazione di quanti apprezzano l’importanza della casa come fattore di salute e civiltà”.
Anche le statistiche ormai confermano quello che tutti i medici sanno: “con l’acqua buona e una casa buona si combattono meglio le malattie che con dieci anni di terapia”. Una casa salubre è il siero che già esiste contro la tubercolosi, contro l’alcolismo e per la salvaguardia morale della famiglia: “per questo Milanino è una buona azione e costituisce una efficace lezione educativa”.
L'Idea Cooperativa
235
13 Ago 1911
Le vacanze estive e le donne di servizio
L’articolo (non si capisce se serio o faceto), riprodotto da un giornale di Como, discute del problema delle donne di servizio, non dei ricchi che se le portano in villeggiatura, ma delle “famiglie modeste che, pur vivendo decorosamente, non possono permettersi un treno di famiglia eccessivamente dispendioso”.
Sia lasciando la domestica a casa, sia portandola con sé in albergo, si rischia di perderla al rientro in città. Per cui molte signore finiscono per rinunciare ai 15 giorni di vacanza. Conclusione: è difficile stare al mondo “tanto per chi comanda o si illude di poter comandare, quanto per chi dovrebbe obbedire e fa di tutto per non obbedire”.
Che fosse un problema sentito dai soci dell’Unione Cooperativa?
L'Idea Cooperativa
236
20 Ago 1911
Luigi Buffoli
Il pane
Commentando l’ultimo aumento del prezzo del pane e la recente serrata dei prestinai che chiusero la domenica (iniziativa questa cui l’unione Cooperativa non partecipò), Buffoli spiega che esso è giustificato dal significativo aumento del costo della farina negli ultimi tre mesi e dal cresciuto costo della mano d’opera. I piccoli prestinai non si arricchiscono di sicuro ma, con il prezzo calmierato del pane, stentano lavorando duramente in bottega con i figli e la moglie. “Perché si pretende che il prestinaio dedichi il suo lavoro all’Umanità tenendo sé stesso e la sua famiglia a digiuno” mentre a ogni altro commerciante, industriale, professionista è consentito un onesto guadagno?
Circa poi il problema scottante del divieto di lavoro notturno per i panifici (dalle 21 alle 4 del mattino), Buffoli constata che la norma, in vigore da due anni, ha prodotto peggioramento della qualità e ritardi nella distribuzione, a danno del consumatore. In altri paesi europei si pratica con soddisfazione di tutti il lavoro continuo a turni di 8 ore senza limitazioni di orario, in modo che l’operaio lavora in piena notte solo un giorno ogni tre. Per l’economia di scala i grandi panifici (numerose sono le esperienze positive all’estero) sono in grado di produrre con ottima qualità, igiene e prezzi inferiori. Si dice che essi però sarebbero la rovina dei piccoli proprietari, dato che complessivamente occuperebbero meno lavoranti di quelli oggi occupati nei forni. Ma se questa preoccupazione prevalesse, commenta Buffoli, “quante trasformazioni giovevoli alla generalità sarebbero impedite!”. In realtà il cambiamento che Buffoli si auspica (per ora impedito dalla legge del 22 marzo 1908 che impedisce il lavoro notturno) non potrà avvenire che in modo lento e progressivo quindi senza “portare sensibili perturbazioni”.
L'Idea Cooperativa
236
20 Ago 1911
Paolo Zanelli
Visita ad alcune Città Giardino inglesi
La visita si svolse nel mese di luglio organizzata dal National Housing and Town Planning Council con l’obiettivo di far conoscere le più recenti realizzazioni inglesi e promuovere la formazione di una associazione europea che si occupi dello sviluppo e dell’abbellimento delle città. Parteciparono 113 persone da 10 diversi paesi. Per l’Italia l’ing. Paolo Zanelli, su incarico del consiglio dell’Unione Cooperativa. Visitarono il villaggio di Woodlands (Doncaster) per gli operai delle miniere di carbone, iniziato nel 1907; il sobborgo giardino di Hull, dovuto all’iniziativa filantropica di Sir James Reckitt (1907) dove si poté apprezzare “l’ottima manutenzione delle piantagioni e dei giardini”; i villaggi giardino di Earswick (York), di Bourneville (Birmingham), di Hampstead (Londra); l’esposizione di case costruite o in corso di costruzione di Gidea Park (Romford). Terminate le visite ufficiali, Zanelli visita anche Ealing, Letchworth, Port Sunlight e Southport. Sulla via del ritorno sosta a Bruxelles dove incontra Charles Beaujean e A. Van Billoen, il direttore generale e il suo segretario alla Cassa Generale di Risparmio e Deposito, protagonisti di una iniziativa di credito per la realizzazione di case indipendenti per le famiglie operaie.
L'Idea Cooperativa
237
27 Ago 1911
L'avanzamento dei lavori a Milanino
I lavori per la costruzione del Milanino procedono rapidi “più di quanto si poteva sperare dopo un solo anno dal loro inizio”. Il quartiere della Cooperativa Inquilini, già parzialmente abitato, testimonia come si possa dare un “alloggio sano comodo ed indipendente ai suoi abitanti”. “L’effetto completo si avrà non appena la festa del verde si unirà a quella dell’aria e del sole, offrendo agli abitanti la grande pace e il riposo ristoratore della campagna”. Anche la fabbricazione dei villini privati procede a buon ritmo, grazie al progresso dei lavori di urbanizzazione: per l’autunno e la prossima primavera si prevede un buon aumento del numero degli abitanti.
La costruzione della filiale procede come da programma. La posa delle condotte della fogna è terminata, si stanno collegando i pozzetti di scarico e a brevissimo si comincerà a collegare i lotti privati. Procede in parallelo la posa dei cordoli in granito dei marciapiedi. Completato lo sfioratore della fognatura e in costruzione il collettore principale, iniziati i lavori anche al campo della depurazione biologica.
L’edificio dell’acquedotto è in costruzione, le macchine sono già state ordinate e quanto prima inizierà anche la posa della rete di distribuzione.
L’Union des gas ha già posato la conduttura principale sul viale Milanino [oggi via Cooperazione. NdR] dalla quale si dirameranno i tratti secondari in ogni strada. Per ora il gas viene da Milano attraverso Sesto, Precotto, Cinisello. In seguito arriverà dal gasometro della Bovisa attraverso Cusano. La fornitura per gli utenti che lo richiedono sarà disponibile dal prossimo 29 settembre.
L’allacciamento del telefono a Milano è già disponibile, anche i privati possono collegarsi; presto funzionerà il telefono pubblico presso la filiale dell’UC. La luce elettrica é già disponibile.
L'Idea Cooperativa
237
27 Ago 1911
Impressioni dal quartiere della Cooperativa Inquilini
Scrive il sig. Riccardo Santinoli, uno degli affittuari della Cooperativa Inquilini. [Impiegato della UC, risiede in via del Giglio n 7. NdR]. Egli esprime “tutta la soddisfazione provata nella presa di possesso dell’appartamentino”, per “la disposizione dei locali e la loro salubrità e ariosità” , “la bellezza dell’ambiente”, “la vicinanza di coinquilini rispettosi non soltanto delle persone ma anche delle cose a loro affidate”. Appena sistemata la mobilia in casa, ha piantato fiori nel giardino antistante e l’orto sul retro, sperando in un raccolto, anche se tardivo.
Chi volesse vedere da vicino “che significa vivere all’aria aperta, in un ambiente sano, pieno di pace e di luce e volesse provare la gioia del piantare e coltivare una pianticella, un fiore”, non ha che da venire a visitare il Milanino “ormai abitatissimo”.
L'Idea Cooperativa
248
1 Ott 1911
Paolo Zanelli
Il sobborgo giardino di Hull
Venne fondato nel 1907 da Sir James Reckitt, industriale con diverse fabbriche (prodotti per la casa) nella zona, come residenza per i suoi dipendenti. L’obiettivo era fornire a famiglie con reddito modesto una buona casa con giardino, con affitto pari a quello che si pagava per alloggi meno belli, meno sani e senza giardino.
Le abitazioni sono “modeste per finimenti economici” ma “ linee movimentate dei tetti, la disposizione, forma, ampiezza e aggetto diversi delle finestre, la festa variopinta dei fiori, la fuga delle piccole siepi e delle piantagioni lungo i marciapiedi si fondono in un tutto piacevole ed armonico”. La scena ne risulta “pittoresca e riposante”.
Non come a Milanino, dove la preoccupazione dei primi abitanti sembra essere quella di erigere muri per separarsi dai vicini e dai passanti. Ci si augura però che in futuro prossimo anche qui uomini di buona volontà arrivino a una sorta di condivisione reciproca tra vicini degli orti e giardini.
La Cooperazione Italiana
14 Ott 1911
Costruzione delle Città Giardino e dei sobborghi popolari
Il giornale anticipa le conclusioni sintetiche della relazione che Buffoli presenterà al congresso nazionale per le case popolari che si terrà a breve a Roma.
1) Ispirarsi ai principi della città giardino in ogni piano di sviluppo in modo da tener conto di tutti i bisogni fisici e morali del popolo
2) La miglior soluzione è quella del sobborgo giardino, casa piccola e larghi spazi a giardini e aree pubbliche
3) Necessità di un unico ente proprietario del terreno destinato al sobborgo giardino.
4) Se l’iniziativa non è del Comune, questi deve favorire l’ente promotore soprattutto con mezzi di comunicazione rapidi con il centro città.
5) E’ necessario che anche in Italia come già avvenuto all’estero la legislazione favorisca queste iniziative
Corriere della Sera
14 Ott1911
Guglielmo Emanuel
Un fondatore di città
L’articolo racconta, con toni da romanzo epico, come uno stenografo dall’aspetto insignificante (“in un salotto sarebbe l’ultimo ad essere notato”) sia riuscito prima a concepire l’idea, poi a progettare e infine costruire davvero una nuova città, in un’epoca in cui di città ce ne sono già troppe. L’autore ha visitato la Garden City accompagnato dallo stesso Howard: “dopo sette anni … è un esempio del successo che attende consimili intraprese. E il movimento si sta propagando … Si direbbe che una nuova Inghilterra urbana sorga fuor dall’antica”.
“L’uomo che ha iniziato questo formidabile movimento”, constatati i gravissimi danni che provoca l’urbanesimo, cioè l’ammassarsi in città della forza lavoro costretta a condizioni disumane, non trovando soluzioni adatte in nessuna delle proposte normalmente avanzate, ritenne di aver trovato la formula giusta nel compendio di collettivismo e individualismo, praticabile solo in una realtà completamente nuova. Il movimento migratorio verso la campagna ideato da Howard si basa su una razionale colonizzazione interna, non occupazione e sfruttamento militare della campagna. Una Garden City non è solo una città con parchi, viali e case con giardino, ma un centro abitato circondato da una vasta area agricola coltivata che deve restare “salva da ogni tentazione o tentativo di espansione urbana”. Raggiunti i trentamila abitanti, il suo sviluppo si arresta e si fonda una nuova città “al di là della zona agricola. Un nuovo nucleo urbano anch’esso circondato da terra sacra a Cerere. E dopo quella, un’altra …”.
Il successo di Garden City è testimoniato dai dati: circa settemila abitanti, circa 1500 edifici, trenta stabilimenti industriali, la mortalità infantile pari alla metà di quella che si registra a Londra, “le nuove e più sane condizioni di vita che gli operai trovano a Garden City sembrano aver intensificato la loro alacrità di lavoro”, come spiegano i proprietari degli opifici.
“Aria, luce, giardini” la stenografica sintesi ripetuta più volte da Howard durante la visita “la sua formula del gran moto che ha scatenato in Inghilterra con un libricino convinto e memorabile: una specie di nuovo vangelo che non promette ma offre a chi pena su questa terra di fatica un modesto saggio di Eden”.
Il lungo articolo (una intera pagina del Corriere) si referisce a Letchworth, citata solo come Garden City. Anche di Ebenezer Howard, l’ideatore in Europa della Città Giardino, cita solo il cognome due volte.
La costruzione di Letchworth, 50 km a nord di Londra, iniziò nel 1903, ad opera della First Garden City Limited, società di cui facevano parte anche gli abitanti. [NdR]
The Cooperative News
14 Ott 1911
Milanino. L'impresa dei cooperatori italiani
“The Cooperative News”, giornale molto diffuso in Inghilterra, organo della Cooperative Wholesale Society, dedica a Milanino un lungo articolo elogiativo. Spiega che il progetto, voluto da Luigi Buffoli, nasce per rispondere al grave problema del sovraffollamento della città di Milano a seguito del suo rapido sviluppo industriale, con conseguenti condizioni igieniche spaventose, e del parallelo spopolamento della campagna. L’Unione Cooperativa ha scelto il modello della Città Giardino e la sta costruendo (già ci sono i primi abitanti) subito fuori Milano. “I cooperatori italiani evidentemente non difettano di spirito imprenditoriale e questa loro iniziativa sembra degna di imitazione”.
Alleghiamo l'articooseguito dalla traduzione.
Italia Bella
15 Ott 1911
Una visita a Milanino
Senza voler discutere in termini generali il problema del sovraffollamento in città, delle condizioni igieniche disastrose, delle città giardino all’estero e così via, l’articolista dice di voler solo raccontare cosa ha visto in una visita a Milanino con alcuni amici la scorsa estate.
Si contraddice subito descrivendo i comuni che sorgono attorno a Milanino (Cusano, Cinisello, Paderno e Bresso) con notizie frutto di studio e ricerca. Dopo aver snocciolato i dati del piano urbanistico di Milanino, ne descrive i servizi in corso di completamento: strade con relative alberature, fognatura, acquedotto, luce elettrica e gas.
Il Palazzo dell’Unione Cooperativa (progetto di Magnani e Rondoni), con negozi, spaccio, posta, telefono, ristorante, uffici tecnici sta sorgendo sul viale Milanino, all’incrocio col vialone centrale. Poi il quartiere della Cooperativa Inquilini (progetto dell’Ing. Ferrini) con 34 abitazioni alcune delle quali già abitate.
Le villette, 25 già terminate e 23 in costruzione “col loro giardinetto davanti e orticello dietro”: da non credere che il primo colpo di piccone si stato dato solo il 2 agosto 1910.Tutti gli edifici devono rispettare norme rigorose per “contribuire ad affermare la caratteristica del sobborgo-giardino”. Dopo aver rimarcato che ci sono villette di tutti i tipi e di tutti i prezzi (dalle diecimila lire fino alle settantamila), l’articolo elenca i nomi di alcuni dei proprietari. Cita in particolare la villa Zucchetti [via Fiordaliso 13 – NdR], dalla cui torretta si gode di una vista stupenda sia verso nord con le Prealpi comasche e bergamasche, il Resegone e i Corni di Canzo, sia verso sud con la pianura lombarda, il bosco di villa Patellani a Bresso, gli alberi di villa Manzoni a Brusuglio, fino al Duomo con la Madonnina. E poi il canto delle allodole e il volo del falco in cielo, gruppi di pecore al pascolo nei camp “a cento metri dalle ville gentili. Quale vicinanza tra la vita campestre e la vita cittadina, fra il passato e il futuro”.
Italia Bella
15 Ott 1911
I 25 anni dell'Unione Cooperativa
Un lungo articolo celebra l'anniversario di una istituzione ormai di importanza nazionale.
Tra tutte le iniziative svoltesi quest’anno e lo scorso anno per commemorare i cinquant’anni del risorgimento nazionale, meritano un plauso speciale quelle che contribuiscono alla “creazione di grandi opere di previdenza e di civiltà”. Perché fanno l’Italia “bella, forte, ricca; e ricca sarà se tutti i suoi figli sapranno lavorare, produrre, risparmiare ed unirsi per fare in cooperazione quello che non possono fare da soli”. E l’Unione Cooperativa ne è un esempio splendido “con un figlio destinato a un grande avvenire, Milanino, la città giardino, colla quale saranno uniti i comodi della città colla quiete della campagna, le soddisfazioni della vita cittadina, colla quiete patriarcale della vita di campagna”.
Il successo della Unione Cooperativa, testimoniato dalle cifre del fatturato e del patrimonio sociale, fu raggiunto praticando, in anticipo sulla legislazione, ideali come la giusta retribuzione del lavoro, la cassa di previdenza, il riposo festivo, la limitazione dell’orario di lavoro, le vacanze, la biblioteca per i dipendenti, la scuola per gli apprendisti, la propaganda cooperativa. Il tutto seguendo i principi dei Probi Pionieri di Rochdale, trattando le donne con pari diritti, evitando la vendita a credito, praticando una politica di prezzi chiari e fissi, lasciando fuori tutto quello che può dividere, la politica in primis, e senza nessun aiuto dallo Stato o dal Comune.
La bellezza di una nazione non è solo nei monumenti e nel paesaggio ma anche “nell’elevamento morale e materiale dei cittadini”.
Segue un resoconto dettagliato delle principali opere dell’UC nei singoli anni dal 1886 al 1911 e sezioni specifiche sull’Albergo Popolare, il Dormitorio Popolare, l’Albergo Diurno, la tipografia dell’UC.
La lunga sezione dedicata a Milanino è riportata separatamente qui di seguito.
La Cooperazione Italiana
21 Ott 1911
Congresso per le case popolari a Roma - Le conclusioni dei relatori
Il congresso si svolgerà a Roma il 29-31 ottobre. Il giornale anticipa le conclusioni delle relazioni che verranno presentate sui vari temi proposti dal congresso: aree fabbricabili e costo della mano d’opera; norme tecniche e igieniche per le case popolari; piani regolatori e trasporti; Città Giardino; requisiti della casa popolare per esercitare influenza morale e sociale.
La Cooperazione Italiana
21 Ott 1911
Conferenza di Buffoli a Roma sulle Città Giardino e il MIlanino
Annuncio della conferenza che Buffoli terrà a Roma il 30 ottobre presso l’Associazione della Stampa a margine del congresso per le case popolari. Buffoli non perde occasione per promuovere l’idea delle Città Giardino e del Milanino.
L'Idea Cooperativa
246
26 Ott 1911
Milanino
Un articolo recentemente pubblicato su “uno dei massimi nostri giornali” racconta di Ebenezer Howard e della fondazione di una città giardino in Inghilterra. Come al solito, noi italiani ammiriamo quanto si fa all’estero e ignoriamo quanto si fa in Italia. La città giardino di Milanino è ormai una realtà e non ha più bisogno di pubblicità, i fatti parlano da soli. Essa infatti è conosciuta ed apprezzata da quanti, nel mondo, si occupano del problema della casa. Lo testimoniano il lungo articolo pubblicato su “Cooperative News” e poi su numerosi giornali inglesi e americani; Henry Aldridge, il segretario del National Housing Committee inglese, che annovera il Milanino tra i migliori esempi di realizzazione delle idee di Howard; Benoit Levy, che ne parla con entusiasmo nel suo Villes Joardins; Charles Beaujan, direttore della Cassa Generale del Belgio, che ne ha fatto oggetto di una pregevole pubblicazione; la partecipazione con onore del Milanino alla esposizione a Londra del Collegio degli Architetti Britannici dello scorso anno e, quest’anno, a quelle di Filadelfia, di Chicago, di Roma, di Torino.
Una considerazione confortante: mentre al congresso di Milano dell’anno scorso sulle case popolari sembrava prevalere l’idea che fosse necessario puntare più sulla quantità che sulla qualità nell’offrire abitazioni a chi non può sostenere l’esoso mercato degli affitti, dalle relazioni proposte da diversi autori per il prossimo congresso di quest’anno a Roma (a parte quella di Buffoli, di cui possiamo immaginare le tesi) emergono esigenze quali “migliorare la condizione della abitazione popolare e, per suo mezzo, rinvigorire il tono fisico e morale delle classi lavoratrici” o conclusioni come “il tipo della casetta per una sola famiglia è quello teoricamente più perfetto della casa economica o popolare”. Constatiamo quindi che le idee fondanti del Milanino “trovano anche fra noi il meritato consenso”.
Circa lo stato dei lavori a Milanino, l’articolo spiega che i 180 lotti della prima zona sono quasi tutti veduti, 80 mila mq di strade sono quasi ultimate, entro novembre saranno alberate tutte le strade, i 34 alloggi della Cooperativa Inquilini sono pronti, 40 villette sono già terminate o stanno per esserlo, già realizzati oltre 5 km di condotte fognarie con il grande collettore al campo di depurazione in corso di posa, quasi terminato l’edificio della Filiale dell’UC, in corso di ultimazione la centrale per le pompe di sollevamento dell’acqua potabile con la rete di distribuzione che sarà approntata durante l’inverno, completi e funzionanti i servizi del telefono, della luce e del gas. Circa 80 persone già abitano a Milanino, in 7 alloggi della Cooperativa inquilini e 12 villette private.
Unico problema ancora non risolto, il collegamento con Milano: il progetto della tramvia sopraelevata, da settembre dello scorso anno, a causa di “resistenze passive e mal celate ostilità” si trascina negli uffici comunali. L’unica cosa che l’amministrazione ha fatto: una commissione il cui responso arriverà chissà quando. Questa incertezza ostacola anche eventuali progetti alternativi che potrebbero essere predisposti.
Corriere della Sera
28 Ott 1911
L'Unione Cooperativa compie 25 anni
Lo stesso articolo, pubblicato anche da l’Idea Cooperativa e La Cooperazione Italiana, racconta in breve la storia della Unione Cooperativa. Evidentemente l’articolo fu diffuso ai giornali dall'Unione Cooperativa come comunicato stampa.
La Cooperazione Italiana
28 Ott 1911
25esimo anniversario della Unione Cooperativa
Con le prime vendite di cravatte, colli, polsi, guanti di lana 25 anni fa, l’Unione Cooperativa inizia un cammino di rapido e continuo sviluppo che la porta al volume di vendita di 11 milioni previsto per quest’anno. L’articolo ne traccia una breve sintesi. Oltre alla solida situazione economica, si ricordano le innumerevoli iniziative collaterali: la Cassa di Previdenza per i dipendenti, il riposo festivo, la biblioteca interna, la scuola per apprendisti, la propaganda cooperativa, l’alto valore patriottico della filiale a Berlino, l’albergo e il dormitorio popolare, l’albergo diurno e da ultimo Milanino, che conta già i primi abitanti.
Tutto questo è dovuto ai sani principi del Probi Pionieri di Rochdale, alla vendita estesa anche ai non soci, all’ammissione di chiunque senza barriere, all’esclusione della politica, al prezzo fisso e al pagamento pronta cassa, all’armonia tra gli amministratori e all’interessamento dei soci e delle socie.
“… dalla scatola di cravatte e dalla sala avuta a prestito, la Società oggi è in grado di fornire, al ricco e al povero, pressoché tutto quanto abbisogna per l’alimento, il vestiario, l’ornamento e l’arredo della casa, nonché la casa stessa, mentre possiede un grandioso palazzo ove nelle serate autunno-invernali offe anche ottimi trattenimenti musicali: questo riassunto … dovrebbe indurre altre migliaia di consumatori ad entrare nella grande famiglia che l’Unione Cooperativa rappresenta”.
Un articolo con lo steso testo esce il giorno dopo sul giornale dell’Unione Cooperativa. Anche se non é detto esso fu passato dall’Unione stessa al giornale della Lega della Cooperative.
29 Ott 1911
Luigi Buffoli
Costruzione delle Città Giardino e dei sobborghi popolari
Relazione di Luigi Buffoli al secondo Congresso Nazionale per le Case Popolari – Roma 29-31 ottobre 1911 - fascicolo a stampa
Buffoli apre notando con piacere che l’aver posto a tema l’iniziativa del Milanino significa che, come doveroso, il congresso vuole considerare anche l’aspetto qualitativo della soluzione al problema della penuria di alloggi a basso costo, sì che la casa diventi davvero “un elemento di maggiore civiltà”.
L’esperienza di Letchworth, non perfettamente riuscita (dopo 8 anni conta solo settemila abitanti), dimostra che l’idea di Howard di fondare da zero una città con tutto quello di cui ha bisogno, è poco praticabile. Anche al congresso dell’anno scorso a Londra prese corpo l’idea di assumere nei piani regolatori per lo sviluppo di città esistenti i concetti base della città giardino: case piccole, verde diffuso, limite di edificabilità per unità di superficie.
Ecco quindi che il sobborgo giardino appare come la soluzione migliore: infatti “la casetta isolata per uso di una sola famiglia e fornita del suo giardinetto e di tutti i generali servizi costituisce l’ideale della abitazione umana” se collocata vicino alla città di cui continua a far parte integrante. In città infatti l’eccessivo costo del terreno la renderebbe inaccessibile alle classi meno agiate.
Circa i costi delle casette piccole, normalmente ritenuti superiori a quelli dei grandi caseggiati e quindi con costi di affitto per molti insostenibili, l’esperienza del Municipio di Milano e del suo ICP dimostra invece che il costo per locale alla fine è paragonabile a quello delle casette del Milanino. Lo stesso si è verificato nelle esperienze all’estero, realizzate a vantaggio degli operai ma anche impiegati, piccoli commercianti e professionisti.
La chiave di volta sta nella predisposizione di un piano regolatore generale che fissi le caratteristiche dell’intero quartiere non di una singola area. E questo presuppone un unico Ente proprietario di tutto il terreno. Questo perché la legge in Italia oggi riconosce agli enti pubblici la possibilità di definire la rete di strade ma è ben difficile che essi possano “vincolare il privato ad adottare tipi speciali di costruzione e a attenersi a norme fortemente limitatrici del suo diritto di proprietà”. Non è un problema di disponibilità economiche, visto che già oggi i comuni investono somme ingenti per acquisire terreni costosi in città su cui costruiscono grandi caseggiati e quartieri operai, invece di pensare a sobborghi giardino fuori città.
Il problema della distanza va risolto con comunicazioni rapide ed economiche. Se l’ente pubblico non vuole assumersi la responsabilità della creazione di un sobborgo giardino, deve quanto meno partecipare “col dare incremento e favorire le comunicazioni lasciando a enti privati la cura di provvedere al resto”.
Le imprese cooperative sono le più adatte per questo compito perché “solo in tal modo si crea tra i vari interessati una solidarietà a cordialità di rapporti indispensabili per una buona riuscita”. L’esperienza dell’Unione Cooperativa con il Milanino lo dimostra: ogni abitante è anche socio e quindi comproprietario dell’impresa. Poi la Cooperativa inquilini del Milanino, con le sue abitazioni offerte in affitto a prezzi modici, ha proprio “il compito di dimostrare come il sobborgo giardino possa benissimo giovare anche alle classi strettamente operaie”.
A chiusura, Buffoli riassume nei cinque punti già descritti in un precedente articolo le proprie conclusioni.
Corriere della Sera
30 Ott 1911
Congresso per le case popolari (primo giorno)
Il congresso si svolge nella sala dei congressi in Castel S. Angelo. Dopo i saluti e gli interventi di apertura, la prima relazione è dell’on. Luigi Luzzatti. L’ex primo ministro si augura che il suo progetto di legge venga rapidamente approvato. Ritiene che il dovere del governo sia agevolare in tutti i modi l’accesso al credito, che se disponibile “a masse correnti” può consentire la soluzione del problema.
Il ministro Nitti riferisce dei tanti interventi che il governo ha fatto per le case popolari e chiama all’azione sia gli enti locali, che i privati, in particolare i grandi proprietari e i grandi industriali. Ricorda che ci sono in Italia, già legalmente costituiti o in corso di costituzione, ben 724 enti in 59 province dediti alla costruzione case. Il patrimonio dei 286 istituti che hanno fornito i dati per la statistica ammonta a ben 66 milioni, tra case e terreni.
Francesco Saverio Nitti nel 1911 era ministro dell’agricoltura, industria e commercio. Poi fu anche presidente del Consiglio tra il 1919 e l 1920 [NdR].
Corriere della Sera
31 Ott 1911
Congresso per le case popolari (secondo giorno)
Breve sintesi della relazione dell’Ing. Pugno, presidente dell’ICP di Milano. Egli sottolinea la necessita di definire meglio cosa si intende per casa popolare in modo che gli aiuti siano più mirati ed efficaci “senza inutili sacrifici per il pubblico erario”. Dal punto di vista igienico “il tipo della casetta per una sola famiglia è quello teoricamente più perfetto della casa popolare ed economica”.
Nov 1911
Letchworth Garden City in 55 Photo
Libro fotografico sulla Città Giardino di Letchworth, la prima fondata da Ebenezer Howard nel 1903. Pubblicato dalla Letchworth First Garden City Ltd, la società, voluta da Howard, che costruì materialmente la nuova città, il libro celebra il successo dell’impresa attraverso una serie di splendide fotografie. Presumiamo sia opera dello stesso Howard.
Leggiamo l’introduzione: “Sono passati più di sette anni dall’inizio della costruzione di Letchworth, la prima Città Giardino, e la città cresciuta in questi sette anni ha fatto molto per soddisfare la speranza dei fondatori che sarebbe stato un buon posto per viverci. La lungimiranza e l’attenzione che si misero nel progettare la città e i metodi adottati per lo sviluppo, completi e attenti alle spese, ma al tempo stesso non privi di considerazioni estetiche, hanno creato, anche in questa prima fase, una città con insediamenti produttivi e attività sociali che attraggono abitanti di ogni classe, insieme con tocchi di bellezza che cresce al passare del tempo. Le immagini di questo libro danno un’idea di Letchworth oggi. Esse mostrano che il nome di Città in Campagna è più che giustificato. E speriamo che portino molti a vedere cosa può essere questa città per loro stessi.
Letchworth Garden City si trova nello Hertfordshire, 34 miglia da Londra, sulla Great Northern Railway. La proprietà si estende per quasi quattro mila acri, di cui la città occupa circa un terzo, mentre la maggior parte attorno é riservata a parco o terreno agricolo. La compagnia manterrà, finché sarà possibile, la piena proprietà del terreno a vantaggio delle comunità; i diritti edificatori sono concessi per 99 o 999 anni”.
Corriere della Sera
1 Nov 1911
Congresso per le case popolari (terzo giorno)
Breve sintesi delle relazioni della terza giornata, 31 ottobre. Relativamente alla viabilità, se i comuni praticassero più frequentemente lo sventramento dei vecchi quartieri centrali fittamente costruiti e che presentano difficoltà di circolazione, le costruzioni in periferia diverrebbero concorrenziali contribuendo ad abbassare gli affitti anche nel centro. Dal punto di vista igienico il relatore è contrario alle grandi costruzioni o alle lunghe serie di case addossate, ma ritiene migliori i piccoli caseggiati distribuiti che consentono una migliore disposizione degli appartamenti ed una migliore utilizzazione del suolo.
L’Ing Cattaneo, parlando delle città giardino anche a nome di Buffoli, ha invitato le autorità a considerare nei piani regolatori “tutti quei bisogni che riflettono il benessere fisico e morale del popolo”. Seguono altri eloquenti discorsi, a seguito dei quali l’on. Luzzatti ha riassunto le risoluzioni del congresso.
L'Idea Cooperativa
247
5 Nov 1911
La succursale dell'Unione Cooperativa a MIlanino
Il Milanino è ormai una realtà di cui si è molto discusso anche al recente congresso di Roma sulle case popolari ed economiche.
Come testimonia la foto pubblicata, è ormai giunto al tetto l’edificio della succursale a Milanino, il più grande edificio di Milanino, che sarà davvero verde quando tutti gli alberi (ora in corso di piantumazione) “avranno messe le loro foglie e stesa la loro ombra amica su quell’oasi di pace”.
Corriere della Sera
6 Nov 1911
Inaugurazione del vessillo dei dipendenti dell'Unione Cooperativa
L’articolo descrive le celebrazioni per il 25esimo anniversario dell’Unione Cooperativa riferendole però alla semplice inaugurazione del vessillo della Cassa di Previdenza del personale.
Evidentemente l’articolista riporta notizie di seconda mano non verificate. [NdR]
La Cooperazione Italiana
11 Nov 1911
Il congresso per le case popolari a Roma
Dopo il necessario riferimento alle autorità intervenute alla cerimonia di apertura (in primis l’on. Luzzatti ed il ministro Nitti), l’articolo riporta brevissimi cenni al contenuto delle relazioni susseguitesi sui vari temi. Riferisce poi della conferenza che Buffoli tenne la sera del 30 ottobre nelle sale della Associazione della Stampa dal titolo Le Città Giardino e il Milanino e che riscosse grande interesse dato che anche a Roma “malsane abitazioni … accolgono in piccoli ambienti numerose famiglie”. Dopo un accenno ai commenti di alcune autorità pubblicate sui giornali, l’articolo racconta delle visite effettuate dai congressisti al quartiere di San Saba, alle future case dei tramvieri fuori porta S. Giovanni, al quartiere Caprera della Cooperativa Case ed Alloggi per Impiegati, alla Casa Popolare Moderna nel quartiere di Porta Trionfale con la sua Casa dei Bambini “studiata e riprodotta all’estero”.
La Cooperazione Italiana
11 Nov 1911
Le solenni celebrazioni per il 25esino della Unione Cooperativa
I festeggiamenti si svolsero il 5-6 novembre: apertura delle cerimonie presso la sede della Associazione Impiegati Civili [all’interno della quale nacque l’UC - NdR] con la consegna di una pergamena. Poi corteo alla sede di via Meravigli: discorsi e consegna di targhe in bronzo all’Unione stessa e a Luigi Buffoli. Padrino e madrina Uggé Alessandro e Bargoni Rita, i più vecchi impiegati dell’Unione. Partecipano l’on. Maffi in rappresentanza della Lega delle Cooperative e il Cav. Chiumello per la Cooperativa Suburbana Ferrovieri.
Lunedì 6 a chiusura “simpatico e fraterno simposio” offerto dall’UC a tutti gli amici della cooperativa.
Italia Bella
15 Nov 1911
Milaninino Alpino
Sull’onda dell’entusiasmo per il successo di Milanino e dell’Unione Cooperativa, in occasione dell’inaugurazione dell’elegante rifugio-albergo Porta ai Resinelli (12 ottobre 1911), l’articolista immagina che, come Milano generò Milanino, così Milano e Milanino genereranno un nuovo villaggio sulle pendici della Grigna, cui egli già dà il nome Milaninino: “una nuova città di capanne, rifugi, villini, alberghetti sparsi sulle verdi pendici che scendono con lieve declivio dalle rupi dolomitiche della Grignetta”. È bene che i comuni di Ballabio e Linzanico [oggi frazione di Abbadia Lariana – NdR] predispongano già ora un piano regolatore per uno sviluppo ordinato.
Fatta questa premessa, l’articolo racconta della frequentazione alpinistica sulla montagna, della nascita del rifugio, dei protagonisti dell’impresa e ce ne fornisce un’ampia descrizione. Lasciamo ai curiosi la lettura della storia.
La Cooperazione Italiana
18 Nov 1911
La cooperativite di Buffoli
Spiritoso elogio poetico in onore di Buffoli, declamato nel corso del banchetto per il venticinquesimo della Unione Cooperativa. Buffoli sarebbe affetto da una rara malattia, definita Cooperativite, che lo porterà, tutti si augurano il più tardi possibile, a fondare cooperative anche in Paradiso.
L'Idea Cooperativa
249
19 Nov 1911
Il Congresso per le case popolari a Roma
Dopo aver notato che i partecipanti sono meno dei quelli del precedente Congresso, ma più qualificati e competenti “persone più pronte ai fatti che alle parole” e segnalato la nutrita presenza di milanesi, l’articolista definisce “nota leggermente comica” l’osservazione dell’on. Rossi-Doria, assessore di Roma, che giudica solo un anticipo gli 84 milioni già erogati a vario titolo dal governo alla città per le case popolari, mentre i milanesi pensavano “allo zero assoluto dato alla propria città”.
Dopo cenni veloci alle varie relazioni, si illustra la mozione proposta dall’Avv. Cattaneo [del consiglio della Unione Cooperativa – NdR] per una più chiara procedura di riconoscimento dei contributi per le case popolari previsti dalla nuova legge attraverso comitati locali. Approvazione per le successive relazioni, un brevissimo commento sulla relazione di Buffoli e sulla sua conferenza tenuta la sera del 30, e infine apprezzamento per il complesso di iniziative pro case popolari a Roma, anche se “probabilmente non avremo un sobborgo giardino di Roma, come il comm. Buffoli desidererebbe”.
Conclude con un inno a “un’Italia più felice, liberata da tutte le usure”: le usure politiche che significano sopraffazione di una classe sull’altra; l’usura del denaro, intensificando la produzione nazionale, le Casse Rurali, le Banche Popolari; l’usura delle vettovaglie, grazie ai magazzini cooperativi; l’usura delle pigioni, “colla costituzione di un glorioso demanio popolare alla cui ombra riposino le genti affaticate nel lavoro”.
L'Idea Cooperativa
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19 Nov 1911
Le pessime condizioni dei lotti liberi
Un “socio affezionato” scrive al giornale per una lamentela. Si è recato a Milanino per vedere il progredire dei lavori in vista del possibile acquisto di un lotto di terreno. È rimasto piacevolmente soddisfatto delle opere pubbliche già realizzate e delle abitazioni private in costruzione. Ha sentito dagli abitanti quanto l’Unione realizzerà nei prossimi mesi per fare in modo che “Milanino diventi subito un luogo di piacevole convegno e meta delle gite dei milanesi”.
Però è rimasto “malamente impressionato” dalle brutte condizioni in cui si trovano molti lotti liberi “senza ombra di chiusura, assolutamente trascurati, tutti a montagne ed avvallamenti, percorsi in tutti i sensi dai solchi profondi lasciati dai carri, perché ai carrettieri non par vero di abbreviare la strada passandovi attraverso, quando non vi rovesciano il terriccio ed il materiale di rifiuto di altri fabbricati”.
Sono lotti invenduti? L’Unione dovrebbe almeno chiuderli con una recinzione provvisoria. Sono già venduti? Allora si obblighino i proprietari a provvedere. Soprattutto sul Viale Milanino [oggi via Cooperazione. NdR], l’arteria principale, con “belle case e il Palazzo dell’Unione”, vi sono lotti “orrendamente tenuti”.
Per fortuna alcuni degli acquirenti hanno ben compreso cosa vuole essere Milanino e, prima di iniziare la costruzione, hanno chiuso il lotto, piantato gli alberi e tracciato i viali, visto che “il giardino é la cosa più preziosa in una città giardino”.
La redazione risponde che, purtroppo, trattasi di lotti già venduti e invita ancora una volta gli acquirenti a provvedere, visto che “quanto più sapranno abbellire l’ambiente, tanto più rapidamente lo vedranno popolarsi”. Inoltre intervenendo ora, prima che le strade e i marciapiedi siano aperti al pubblico, non devono sottostare a norme disciplinari o pagare tasse di occupazione, che saranno inevitabilmente imposte.
L'Idea Cooperativa
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26 Nov 1911
Luigi Luzzatti
Le case popolari in Italia nel momento attuale
Testo integrale dell’intervento dell’on. Luigi Luzzatti all’apertura del Congresso sulle case popolari – Roma 29-31 ottobre 1911
Raccontato il tormentato percorso della legge sulle case popolari, di cui era promotore e discute delle agevolazioni ora previste. Ma l’intervento principale é quello sul “credito a buon mercato” il vero motore di tutte le iniziative. Illustra quindi i numerosissimi interventi già attuati e in programma sia di finanziamento diretto (come a Roma), sia di agevolazioni per l’accesso al mercato del credito, spiegando che “tutte queste proposte muovevano dal forte intento di raccogliere davvero i gridi di dolore dei vagabondi, dei senzatetto, degli accatastati in tetre mude in ogni parte d’Italia; immensa tratta di pallidi spettri umani i quali … chiedono un giaciglio meno duro, dove possano posare lo stanco capo”.
Luigi Luzzatti è considerato uno dei padri della Cooperazione in Italia. Professore universitario, deputato, già ministro del Tesoro e delle Finanze, fu Capo del Governo nel 1910-1911[NdR].
L'Idea Cooperativa
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3 Dic 1911
Cooperativa Inquilini di Milanino - Bilancio
Dalla relazione del consiglio di amministrazione, redatta da L. Buffoli presidente, leggiamo che le costruzioni, iniziate a settembre 1910, un anno dopo sono terminate; un po’ dopo il previsto, ma si decise di privilegiare la perfetta esecuzione di tutte le opere dando più tempo alle imprese perché solo la prossima primavera l’Unione Cooperativa completerà i servizi previsti. Per questo motivo per il primo anno gli affitti saranno più bassi di quanto sarebbe giusto. Il bilancio presenta un utile che, dopo le quote per il fondo di riserva e per il consiglio di amministrazione, può essere riconosciuto agli azionisti nella misura del 3%.
A bilancio le quote di affitto versate sono registrate come passività, essendo considerate come anticipi sugli affitti dell’anno successivo.
Quindi le case non erano ancora ufficialmente affittate. Non ci spieghiamo allora gli articoli dell’estate sugli abitanti e gli affitti del quartiere.
L'Idea Cooperativa
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3 Dic1911
Le targhe per la festa del 25esimo dell'Unione Cooperativa
Riproduzione delle due targhe offerte dalla Cassa di Previdenza a Buffoli e al Consiglio dell’UC. Spiegata la simbologia: “La quercia rappresenta la forza, il melograno la fratellanza che dà frutti rigogliosi, la cornucopia la ricchezza data dalla cooperazione, la bilancia la giustizia e l’uguaglianza dei diritti e doveri, la figura nuda la verità che informa, senza veli e sotterfugi, tutti gli atti dell’Unione Cooperativa”.
L'Idea Cooperativa
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3 Dic 1911
Luigi Buffoli
L'Unione Cooperativa a Tripoli?
Un socio, il sig. Arturo Dalla Cola, con una lettera chiede se non sia il caso che l’Unione Cooperativa consideri l’ipotesi di avviare qualche attività a Tripoli “dati i sacrifici di sangue e di denaro fatti dalla Nazione per la conquista di nuovi sfoghi commerciali e coloniali”. Diverse iniziative commerciali si stanno già attivando e poi c'é l’innegabile valore di “contribuire alla grandezza delle patria”.
Buffoli risponde che il tema è stato discusso nell’ultima riunione del Consiglio dell’UC e la decisione per ora è negativa. Soprattutto perché l’Unione Militare, che conta a Tripoli moltissimi soci, già sta lavorando per impiantarvi una succursale Non é il caso di fare concorrenza.
Buffoli però suggerisce un’altra ipotesi per il futuro quando le attività militari cesseranno: l’utilizzo degli ampi e fertili pascoli di cui ha avuto notizia per l’allevamento di bestiame con cui poi rifornire dei prodotti derivati il mercato italiano.
[La guerra in Tripolitania e Cirenaica era iniziata a fine settembre e, dopo la presa di Tripoli e Bengasi, pur continuando i combattimenti anche con episodi di particolare ferocia, il 5 novembre 1911 era stata dichiarata l’annessione all’Italia dei nuovi territori. – NdR]
L'Idea Cooperativa
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10 Dic 1911
Treno speciale per l'assemblea della Cooperativa inquilini di Milanino
Il prossimo 12 dicembre, al termine della assemblea presso la sede della UC in via Meravigli, i partecipanti potranno rientrare a Milanino con una corsa speciale del treno appositamente organizzata. Partenza a mezzanotte.
L'Idea Cooperativa
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17 Dic 1911
Cooperativa Inquilini - Invito del Consiglio per promuovere gli affitti
E’ terminata la costruzione del primo lotto di abitazioni che, a giudizio unanime, rispondono perfettamente “a quei principi sociali ed igienici che costituiscono la precipua mira della nostra iniziativa”. Una casetta separata per ogni famiglia, un giardino, locali aerati e ben illuminati, un locale da bagno e due gabinetti, servizi di gas, luce elettrica e acqua potabile, finiture scelte accuratamente in modo da conferire “conveniente eleganza”.
Pur con tutti questi vantaggi il Consiglio ha ritenuto di tenere bassi i canoni di affitto, come risulta dallo specchietto allegato. L’invito rivolto a tutti i soci è che facciano più pubblicità possibile, dato che alloggi sfitti non potranno essere sostenuti a lungo dai bilanci della società.
L'Idea Cooperativa
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17 Dic 1911
Luigi Buffoli
La cooperazione in Tripolitania e Cirenaica
Buffoli ribadisce che non è intenzione dell’Unione Cooperativa fare concorrenza alla Unione Militare, visto che una sola cooperativa in ogni luogo è uno dei principi ideali della cooperazione. Però agli inviti pervenuti da più parti si aggiunge l’invito pervenuto direttamente dal Governo. Pur avendolo respinto in un primo momento per il motivo suddetto, dopo un colloquio a Roma dello stesso Buffoli con il ministro Nitti, il Consiglio dell'Unione Cooperativa ritiene di non potersi sottrarre a questo dovere civico. Si tratta per ora solo di un viaggio di studio per verificare in sito le reali opportunità e condizioni. Già adesso Tripoli ribolle di iniziative commerciali e industriali, però i prezzi delle merci sono “favolosamente alti” e ciò “non può certo contribuire a vincere l’inimicizia che hanno verso di noi i turchi e gli arabi. Con la civiltà bisogna portare in quei paesi anche l’equità”. A pace conclusa ci sarà un grande bisogno di case per i militari e gli impiegati che resteranno sul posto. Ecco quindi, suggerita dal Milanino, l’idea di “Tripoli Nuova” o “Tripolino” che sorgerà a qualche chilometro da Tripoli Vecchia. Vedremo chi se ne occuperà (una nuova cooperativa da crearsi o qualche istituto come lo ICP di Milano) ma l’importante è predisporre prima di tutto un piano regolatore generale. L’idea è stata accolta favorevolmente dal ministro Nitti e dall' on. Luigi Luzzatti.
L'Idea Cooperativa
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17 Dic 1911
L'assemblea della Cooperativa Inquilini
L’assemblea approva il bilancio dell’esercizio 1910-11 che distribuisce un utile di 3 L. per ogni azione e si compiace con il consiglio per i risultati ottenuti. Appoggia l’invito dell’Avv. Bottini a tenere bassi gli affitti in modo da acquisire inquilini anche in questo primo periodo di vita della città. L’Ing Giannino Ferrini, dell’ufficio tecnico del Comune di Milano e autore del piano urbanistico della Città Giardino, è confermato membro del Consiglio di Amministrazione. Entra nel Consiglio anche il sig. Tullio Donati de Conti, un inquilino.
Il presidente [L. Buffoli. NdR] conferma che, in attesa della famosa ferrovia sopraelevata, si sta lavorando per soluzioni provvisorie e si darà il massimo sostegno alle iniziative che dovessero partire dagli abitanti stessi, come quella di un servizio automobilistico di collegamento con Milano.
Il Monitore Tecnico
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20 Dic1911
Nino Sacerdoti
Il Congresso Nazionale per le Case Popolari di Roma (prima parte)
Il tema è al centro del dibattito pubblico da una decina di anni e molte iniziative concrete sono già state messe in atto. Da queste esperienze si deve trarre insegnamento.
Dopo un’ampia sintesi della relazione di apertura dell’on. Luzzatti (Le case popolari nel momento attuale, il titolo) ed un cenno all’intervento del ministro Nitti, l’articolo riporta il testo completo della mozione votata dal congresso sul primo tema e cioé il costo delle aree, dei materiali e della mano d’opera. Riferisce poi dell’intervento dell’Ing. Francesco Pugno, presidente dell’Istituto per le case economiche e popolari del comune di Milano, sulle norme tecniche, igieniche ed economiche per le case popolari, e chiude con il testo dell’ordine del giorno relativo approvato dai congressisti. Il punto 5 è così formulato ”Che il tipo della casetta per una sola famiglia è quello teoricamente più perfetto della casa popolare o economica e che per facilitare l’adozione di quel tipo si possano per esso ridurre al minimo alcune esigenze dei regolamenti edilizi e dei piani regolatori”.
La Cooperazione Italiana
23 Dic 1911
Milanino - Tripolino
Il giornale pubblica integralmente l’articolo di Buffoli su l’Idea Cooperativa dello scorso 17 dicembre. In chiusura riprende lo spiritoso elogio poetico a Buffoli già pubblicato lo scorso 18 novembre e commenta: “nell’attesa che l’amico Buffoli (attesa più lunga possibile) conquisti alla partita il Padre Eterno e le Undicimila Vergini, intanto va in Tripolitania a convertire i tripolini bianchi e neri, maschi e femmine. Ed è tipo da riuscire!”.
Corriere della Sera
25 Dic 1911
Missione di Buffoli in Tripolitania
Dopo la succursale dell’Unione Militare già aperta a Tripoli e quelle previste a Bengasi e a Derna, anche l’Unione Cooperativa, su pressante invito del governo, ha deciso di esaminare la questione. La delegazione, composta da Buffoli, dal vicepresidente Campari, dal direttore Benazzoli e dal dott. Battista Polgari, partirà domattina per Tripoli dove giungerà la mattina del prossimo sabato. [30 dic – NdR]
Corriere della Sera
26 Dic 1911
La ferrovia sospesa di Bellani & Benazzoli
All’esposizione Internazionale di Torino la ditta ha ricevuto diploma d’onore e medaglia d’oro per l’inappuntabile servizio offerto dai loro impianti per il trasporto di persone nel recinto dell’esposizione a scavalco del Po. Installarono una funicolare aerea sistema va e vieni, una funicolare continua, un doppio trasportatore meccanico (tapis roulant) nella corsia centrale del Ponte Monumentale. Il servizio fornito, eccellente per regolarità, sicurezza e continuità di funzionamento, ha consentito il trasporto di un milione e mezzo di viaggiatori.
La ditta, specializzata in sistemi di trasporto, ha progettato anche la tramvia aerea sospesa Milano-Milanino attualmente in corso di esame preso la giunta municipale per la concessione.
Corriere della Sera
26 Dic 1911
Impianto di orologi elettrici alla sede dell'Unione Cooperativa
Anche nel palazzo della sede dell’Unione Cooperativa è stato installato il sistema di orologi elettrici Magneta della ditta Ing. Belotti &C. Il sistema, quanto di più moderno disponibile oggi, è stato scelto anche dalle Poste, dalla Edison e dalla Banca Commerciale Italiana.
Il Monitore Tecnico
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30 Dic 1911
Nino Sacerdoti
Il Congresso Nazionale per le Case Popolari di Roma (seconda parte)
Nella seconda parte dell'articolo l’autore dedica ampio spazio alla relazione di Buffoli sul tema La Città Giardino e i sobborghi popolari con l’approvazione da parte del congresso delle conclusioni proposte. [per un dettaglio sui contenuti rimandiamo al testo integrale della relazione già illustrata sopra. NdR].
L’ing. Edoardo Talamo, direttore dell’Istituto Beni Stabili di Roma, spiega nella sua relazione che il suo istituto ormai da tempo nelle sue realizzazioni, affianca sempre all’alloggio realizzato secondo i migliori criteri igienici e costruttivi, anche una serie di servizi che contribuiscono all’elevazione morale e materiale degli inquilini. Di particolare importanza la Casa per Bambini, una sorta di asilo per i bimbi in età prescolare, e il Dopo Scuola per i fanciulli che già frequentano le scuole comunali. E poi sale per stireria, sale con macchine da cucire, accessibili a costi modestissimi. Premi per i migliori balconi fioriti. I tempi forse non sono ancora maturi per praticare la cucina comune, che oltre a sviluppare il senso delle comunità, contribuirebbe anche a risparmiare una stanza per ogni alloggio. Comunque è intenzione dell’istituto di sperimentare “questa troppo radicale trasformazione” nel fabbricato in corso di costruzione.
L’articolo segnala infine le altre mozioni minori approvate dal congresso.