Anche i milanesi scoprono la Città Giardino
Domenica scorsa (13 settembre 2020) abbiamo accompagnato un gruppetto di curiosi milanesi e cusanesi in una visita al Milanino, a quello che ancora oggi é visibile ad un occhio non distratto del meraviglioso sogno di Lugi Buffoli:
“Come si può dare a ricchi e poveri, ugualmente, una casa comoda, con largo spazio per respirare, rispettando la bellezza della natura? In una parola come combinare insieme i vantaggi della città e della campagna, eliminando gli svantaggi di una dell’altra?”.
Da piazza Flora, alla fontanella, come da sempre la chiamiamo noi che ci giocavamo da bambini, percorriamo il grande viale dedicato a Buffoli, nel progetto urbanistico un lungo viale invece di una piazza per dividere tra molti il privilegio della posizione, oggi singolare spazio aperto nel Nord Milano congestionato.
Attraversiamo la zona delle grandi ville accanto alla più famosa, villa Bassetti, diventata un’icona del Milanino, con i suoi rimandi leonardeschi e le storie anche curiose della famiglia.
Dal suo monumento Buffoli ci racconta la sua storia e tutte le imprese da primato realizzate in pochi decenni dalla sua Unione Cooperativa.
Il Palazzo dell’Unione Cooperativa, Villa Bigatti, la Casa Pensione, l’Acquedotto con la sua Torre (un’altra delle icone del Milanino), la Chiesa là in fondo che non abbiamo tempo di andare a vedere, testimoniano le vicende di un gruppo di pionieri che negli anni sa trasformarsi in una vera comunità viva ancora oggi.
Poi via veloci passiamo a trovare Amalia Moretti Foggia, alias dott. Amal, alias Petronilla (quante storie dovremmo fermaci ad ascoltare!) e ci tuffiamo nell’ombra scura di via dei Tigli, con la casa economica ideale e il pollo Milanino, la villa del Trap, altre ville ma anche casette modeste e palazzine che hanno cancellato le ville di inizio ‘900.
Un’occhiata (il tempo è tiranno) al quartiere della Cooperativa Inquilini: questo avrebbe dovuto essere il modello per lo sviluppo della Città Giardino, in modo che l’incremento dei valori immobiliari dovuto alla progressiva urbanizzazione restasse a vantaggio di tutti gli abitanti.
Poi camminiamo verso Regina Elena e scopriamo come la Città Giardino di Buffoli, già compromessa dall’abbandono del progetto originale, abbia resistito allo sviluppo edilizio sfrenato degli anni del boom e seguenti, fino al Vincolo Regionale, che nel 1984 blocca finalmente gli abbattimenti delle ville storiche, ed alle norme dei piani regolatori comunali che finalmente governano la conservazione di un patrimonio unico in Italia.
L’ultimo passaggio è in Piazza della Rosa, il salotto di Regina Elena, con le sue ville prestigiose e i due maestosi cedri del Libano che purtroppo ancora non sono stati sostituiti dopo l’abbattimento.
Al termine qualcuno deve scappare ma altri si fermano ancora ad ascoltare storie e commenti, segno che la Città Giardino è viva e ancora oggi affascina chi è disponibile ad ascoltarla.
Una visita come tante altre già fatte! No, questa è diversa perché è la prima a cura del CGM Centro Guide Milano, una associazione di guide professionali che da 60 anni racconta Milano e la Lombardia a turisti da tutto il mondo. Entrare in un catalogo così prestigioso crediamo possa segnare un punto di svolta importante nel nostro sforzo di far conoscere la Città Giardino ad un pubblico più vasto. Emanuela Terzi, grazie!
Se poi consideriamo che anche ArteMa, un’altra organizzazione di guide attiva a Milano da oltre 25 anni, ha iniziato a proporre la Città Giardino tra i suoi itinerari, come cittadini di Cusano Milanino non possiamo che esserne orgogliosi.
E come Amici del Milanino siamo doppiamente orgogliosi di essere riconosciuti come competente punto di riferimento da chi si interessa a vario titolo alla Città Giardino. E questo è il prestigioso risultato del tanto lavoro fatto dall’ormai lontano 2004 dalla Associazione, dai membri del Consiglio Direttivo guidati nel tempo da Roberto Romani, Mariano Borghi, Federico Paggi, e dai tanti preziosi volontari che si sono spesi per raccogliere documenti, informazioni, notizie, per scrivere, pubblicare, raccontare, per animare le iniziative più diverse per far conoscere Milanino, la sua gente e la sua storia, un patrimonio di tutti. Non possiamo che essere felici di collaborare con chiunque abbia questo stesso nostro obiettivo.