Il numero esce in ritardo (un’uscita unica per Febbraio e Marzo) per pubblicare il piano di frazionamento del primo lotto dal quale si iniziaerà l’ urbanizzazione “… e il vederne riprodotto il disegno sarà utile ai molti che già inseguono, con la mente e col cuore, il bel sogno di una casetta tutta linda e soleggiata, tra il profumar di un gaio giardinetto e il verzicare dell’orto…”. I lotti proposti (di ognuno si indica la superficie e la lunghezza dei fronti su strada) variano da poco più di 500 a poco più di mille 1000 mq. Si sottolinea che il valore (e quindi il costo) varia in funzione della collocazione: “quelli … guardanti sulle maggiori arterie debbono avere case di maggior decoro … a beneficio di qui lotti che, per essere più appartati e meno in vista … possono più ragionevolmente destinarsi a costruzioni più modeste e di minor dispendio”. I prezzi (tutte le informazioni in ufficio, le vendite inizieranno a giorni) sono ancora in corso di definizione, però è già stabilito il principio che i primi acquirenti avranno un trattamento di favore, dato l’obbligo che si assumono di costruire rapidamente con il rischio di non veder completati da subito tutti i servizi. In particolare il progetto della fognatura richiede ancora tempo ed i lavori relativi inizieranno solo dopo il suo completamento. L’altro tema è quello dei mezzi di trasporto per la città “all'inizio meno rapidi di quanto non lo saranno sicuramente in un prossimo avvenire”.
Per le costruzioni, ognuno è libero di rivolgersi a chi preferisce impegnandosi a rispettare “l’idea informatrice dell’impresa”. Per utilità di tutti, l’Unione Cooperativa ha già raccolto e continuerà a raccogliere i progetti che le vengono offerti; chi vuole può liberamente scegliere e rivolgersi direttamente al progettista o al costruttore. Vengono presentati sette progetti con schizzo e ampia descrizione.
Buona enfasi è dedicata al progetto del primo quartiere della Cooperativa Inquilini. Il lotto di 8210 mq verrà diviso in due appezzamenti da una strada di cinque metri. Su ognuno di essi sorgerà “un corpo di case unite da 10 appartamenti da 6 locali l’uno, un corpo di tre appartamenti da 5 locali e due corpi da due appartamenti di 4 e 6 locali”. “I servizi come sottotetti, acquai separati dalla cucina, locali da bagno e latrina (di cui ogni appartamento è fornito) non sono calcolati nel numero dei locali”. Numerosi schizzi illustrano l’aspetto esterno delle diverse soluzioni. Orti e giardini per tutti gli appartamenti occupano i 3/5 dell’area totale. L’intenzione della Cooperativa è di costruire anche su altri lotti che ha prenotato. Purtroppo, per le disposizioni di legge vigenti, non è in grado di praticare la vendita in ammortamento che molti richiedono.
L’articolo riporta infine le norme edilizie cui tutte le costruzioni devono adeguarsi per ottenere l’autorizzazione preventiva da parte dell’Unione Cooperativa. Le abitazioni private non potranno avere “più di due piani oltre al terreno né occupar più di due quinti dell’area su cui sorgono”. Le case potranno essere anche riunite in gruppi ma “in fregio al gran viale mediano e alle piazze non si potranno erigere che villette isolate, improntate a quel maggior decoro architettonico che l’importanza della località richiede”. ”Tutte le fronti libere delle case devono essere, pur semplicemente, ma pur convenientemente decorate”. Sono richiesti “pozzi neri di perfetta impermeabilità” per le “materie fecali e le acque lorde”. La costruzione di sfioratori per i pozzi neri e di canalizzazione delle acque di rifiuto potrà essere concessa solo dopo che l’Unione Cooperativa avrà costruito “un regolare impianto di depurazione biologica prima dell’immissione nella fognatura di scarico nel torrente Seveso”. Anche per le pluviali e le acque bianche sono vietati i pozzi perdenti; ammesse cisterne stagne per l’innaffiamento di orti e giardini. In ogni caso canalizzazioni separate.