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Il Corriere riassume in una serie di tre articoli i risultati presentati dalla Commissione Municipale di inchiesta sulle case operaie, insediata dopo la delibera consiliare del 20 marzo 1903. I risultati sono disastrosi. Contrariamente a quanto rilevato nel censimento del 1901 (una media di quattro locali per famiglia), oltre il 70% della popolazione di Milano dispone di meno di due locali per famiglia. Il 30% delle famiglie di Milano abita in un solo locale. Quasi il 19% delle abitazioni rilevate andrebbe soppresso, se si applicasse il regolamento d’igiene. Il 35% degli alloggi popolari sono sovraffollati ”e uno sfollamento si impone a tutela della salute pubblica. Si tratta di circa 100 mila cittadini per i quali è violata ogni più discreta norma di personale incolumità e ai quali l’abitazione riesce ricovero incomodo ed insalubre”. “l’addensamento obbliga ad una promiscuità pericolosa migliaia e migliaia di famiglie operaie con bambini”. La mortalità infantile nel primo anno sfiora il 15% dei nati vivi. Tutti i medici contattati lamentano l’odore delle latrine, la loro indecenza, il loro numero troppo scarso. “Ai difetti propri della casa si aggiunge spesso il disordine ed il sudiciume da parte di chi la abita”. Tra le case destinate alle abitazioni popolari “più di metà mancano dell’acqua potabile e quasi la metà hanno l’acqua e l’immondezzaio solo al terreno, con grave danno della pulizia e delle urgenze familiari”. Solo un terzo delle case ha il gas e quasi ovunque le finestre (aria e luce) sono insufficienti. “Affrettare nuove costruzioni, sollecitando opere di fognatura e sistemazioni stradali che ne sono l’incentivo, è evidentemente il mezzo migliore per riparare al malanno”. Per sfuggire al continuo rialzo delle pigioni “in altri paesi parte della popolazione è venuta sfollando, avviata a centri suburbani di rapida, facile e poco costosa comunicazione, quali ormai già si sono creati e vanno assumendo sempre massima importanza intorno alle grandi capitali”.

Corriere della Sera

18, 20, 21 Giu 1905

Inchiesta del comune di Milano sulle case popolari

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