Nel terzo articolo sul progetto Milanino, Luigi Buffoli informa che i sottoscrittori, a tutto il 22 luglio, sono stati soltanto 448 (sui 13.500 soci dell’U.C.) per un totale di 260.500 lire. E’ meno del previsto, anche se le cause possono essere diverse (il poco tempo, il periodo estivo nel quale molti sono fuori Milano, ecc…); è positivo però che tra i sottoscrittori ci siano tutti i componenti della Giunta Municipale, parecchi Consiglieri Comunali, alcuni Deputati, il capo dell’Ufficio Tecnico con altri ingegneri, il Medico dell’Ufficio di Igiene, e molte altre personalità. Inoltre l’Unione garantisce un rendimento del 5% quando altri prospettano l’8%, il 10 o anche il 15%, però con il potenziale inganno di pericolosi giochi di borsa, mentre la rendita immobiliare è sicura, data la grande scarsità di case sul mercato. Circa la scelta della località dove realizzare il Milanino, questo sarà uno dei compiti della nuova società appena essa sarà costituita. E ciò avverrà quando sarà stato sottoscritto il capitale necessario [il secondo milione, oltre al primo che l’U.C. ha stanziato]. Per guadagnare tempo il Consiglio dell’Unione Cooperativa comincia a raccogliere dati e verificare le numerose offerte pervenute, soprattutto dal punto di vista della realizzazione dei servizi, quali i mezzi di trasporto, l’illuminazione, il riscaldamento, la fornitura e la qualità dell’acqua, la fognatura. La zona di interesse è comunque già stata individuata e rappresentata in un diagramma che definisce una corona circolare a Nord di Milano con un raggio da 5 a 15 km dal centro. In direzione Nord, Niguarda è poco oltre i 5 Km, Cusano è al limite dei 10 Km, Nova Milanese al limite dei 15 Km. Da Est a Ovest la zona utile va da Rho e Arese fino a Brugherio e Cologno. Secondo il Buffoli “più si andrà lontano e più converrà, igienicamente ed economicamente”. Il limite è fissato a 15 km, “lontananza forte per quei fedelissimi amici della Madonnina del Duomo, i quali temono che riesca disastroso ogni distacco da essa”.