Il giornale pubblica in prima pagina la lettera del dott. E. Bassi che dice di essersi astenuto nella votazione alla Assemblea che ha approvato l’avvio della costruzione delle case per i soci, e con lui molti altri, perché a suo avviso l’iniziativa è finanziariamente molto rischiosa. Non avendo l’Unione mezzi propri sufficienti, per finanziare l’impresa, sarà costretta a raccogliere il denaro sul mercato ad un tasso non inferiore al 5%, quando l’esperienza dell’Umanitaria e del Municipio insegna che essi non ricavano più del 3,5% dagli affitti, pur avendo costruito insieme case grandi e piccoli villini per contenere i costi di costruzione. Mette in guardia la Cooperativa dal non ripetere l’errore della Filiale di Berlino che, decisa in un clima di grande entusiasmo, per anni ha accumulato solo perdite. Buffoli risponde e ancora una volta tranquillizza citando dati, cifre e percentuali sia circa la solidità finanziaria dell’Unione, sia circa l’esperienza delle cooperative inglesi e tedesche, anch’esse protagoniste sul mercato immobiliare grazie ad investimenti finanziati con il ricorso al credito. A proposito della presunta scarsa rendita degli affitti, “l’Unione Cooperativa non può né deve seguire il Comune o l’Umanitaria nella loro opera di generosità. L’unione Cooperativa può e deve compiere opera di equità contribuendo a frenare la speculazione che continua a rialzare i prezzi d’affitto delle case vecchie, facendo sì che esse rendano assai più di quanto sarebbe giusto”. L’Unione stabilirà la base di fissazione dei prezzi di affitto a non meno del 4% da assegnare al capitale “ritenendo che così si potrà dare ogni locale ad un prezzo conveniente, in confronto a quanto si paga nelle case nuove”. Se anche i soci volessero mantenere una rendita del 5% l’anno sul capitale, la differenza (10.000 lire sul milione che verrà investito) potrà essere facilmente colmata a scapito della quota da restituire ai consumatori “in una proporzione insensibile”.
Buffoli informa infine che l’iniziativa dell’Unione ha già avuto una vasta eco, sono pervenute una grande quantità di offerte di terreni, incoraggianti i giudizi espressi pubblicamente dal sindaco di Milano, il Senatore Ponti, e dalla stampa cittadina, e privatamente da tanti eminenti personalità e semplici cittadini. Tutto ciò non fa che confermare la bontà del progetto.