Costruito dalla Royal Arsenal Society, una cooperativa di oltre 26 mila soci con un fatturato di oltre 13 milioni di lire, il villaggio si trova ad una mezz’ora dal centro di Londra. Nacque nel 1886 su un’area di 22 ettari come fattoria di produzione agricola (verdure, volatili, bestiame) per gli spacci della cooperativa. A causa degli scarsi risultati, l’area fu successivamente frazionata in orti singoli da 400 mq assegnati a singoli soci. L’edificazione di casette economiche iniziò nel 1900, su un terreno acquistato allo scopo; ad oggi “le casette proprie ed eleganti, su strade spaziose e ben aerate” sono ben 593 di dimensioni (e prezzo) variabili dai 4 agli 8 locali, abitate da 26.000 persone di cui circa 10.000 lavorano all’arsenale. Sono cedute in concessione ad un prezzo relativamente basso (dalle 5.000 L. alle 10.000 L. per le più grandi) però la società si riserva il diritto di riaverle dopo 99 anni. L’assegnatario deve anticipare solo il 10% del prezzo, il resto è coperto con un mutuo concesso per i 2/3 al 4% da una società di costruzione convenzionata e per la quota residua dalla cooperativa stessa al 5%. Se si considera che l’assegnatario deve anche pagare le tasse annuali (equivalenti a circa il 37% del valore locativo della casa) le cifre in gioco sembrano poco adatte agli operai. A parziale giustificazione, il fatto che la cooperativa cede le case anche ai non soci, che la società costruttrice non è una cooperativa e soprattutto che i salari dell’arsenale sono più elevati della media. Quote importanti sono invece investite dalla Società nell’educazione e nella diffusione dell’idea cooperativa (conferenze, concerti, biblioteche, società sportive e corali, corsi di formazione, feste e svaghi, …) allo scopo “di avvicinar fra loro i propri membri, di apprender loro i principi del movimento e di promuovere una più forte unione sociale fra essi”.